"Ho fatto un errore, lo ripeto, una cosa che e' finita li', ma ora provo pure una grande amarezza perchè qui mi si vuol far passare per uno che ha fatto la cresta alle spese, che ha chiesto rimborsi che non gli spettavano". Chiodi e' pronto a documentare il suo racconto: dice che la stanza d'albergo la pagò lui stesso in contanti, 340 euro, e poi presentò al suo ufficio in Regione la fattura per il rimborso. "Ma il foglietto era chiaro - afferma il presidente nell'intervista - indicava che la camera era occupata da due persone, perciò non so se la cosa sia sfuggita all'ufficio regionale o alla Ragioneria.
Stiamo ricostruendo, toccava a loro decurtare la spesa sostenuta per l'ospite". Spiegazioni che Chiodi dovrà fornire meglio ai magistrati nel corso dell'interrogatorio già fissato al prossimo 4 febbraio. Intanto, sempre dal Corriere della Sera, si apprende che la stessa donna che si intrattenne con Chiodi a Roma otterrà, due mesi dopo l'incontro, un incarico pubblico quadriennale alle Pari opportunità regionali, con tanto di nomina del ministero del Lavoro. "Quello di cui si parla - spiega Chiodi - non era un concorso pubblico e quella persona che oggi prende 200 euro al mese io non l'ho mai favorita. Il suo curriculum fu valutato da una commissione regionale di cui facevano parte pure i sindacati, compresa la Cgil. Immaginate che io possa andare dalla Cgil e chiedere di favorire una persona?". Il presidente, infine, ricorda di aver costruito tutta la sua vita politica "sulla base della correttezza, del rigore dell'attenzione ai conti, combattendo con lobby potentissime e antichissime per risanare la sanità.
Il 25 maggio in Abruzzo si vota ed e' chiaro che qualcuno mi vuole far fuori. Ma non s'illudano i miei nemici, saranno gli elettori a dirmi, quel giorno, se dovrò andar via". "E, come Gandhi, ora provo a ballare sotto la pioggia". "Confermo quanto riportato nell'intervista di stamane al Corriere della Sera ma voglio aggiungere che sono e rimango una persona perbene. La magistratura ha messo insieme due fatti: uno privato, uno pubblico, e questo e' grave". Lo ha detto all'AGI il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi che ha aggiunto: gli inquirenti stanno facendo le pulci ai nostri conti, bene, fanno il loro dovere, ma devono sapere anche che molti e molti rimborsi spese io non li ho mai chiesti, pagando di tasca mia viaggi e quant'altro. Questa e' una vicenda che si ritorcerà contro chi l'ha tramata". (AGI) .
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