I fatti contestati dalla procura risalgono agli anni che vanno dal 2011 al 2012, quando l'allenatore in due diverse trasferte avrebbe tentato di abusare di due atlete: in un primo caso avrebbe invitato una giocatrice nella sua camera d'albergo con la scusa di vedere alcuni filmati e l'avrebbe poi palpeggiata. In un'altra trasferta, poi, avrebbe tentato di molestare un'altra atleta, sempre invitandola in camera.
Le ragazze hanno poi sporto denuncia alla polizia, ma solo a fine estate 2013 a D. è stata recapitata un'informazione di garanzia. Il primo episodio contestato all'allenatore sarebbe accaduto durante una trasferta in Abruzzo, infatti la prima procura a procedere è stata quella di Teramo che ha poi trasmesso per competenza gli atti a Nuoro.
"Ci sarà un processo - ha spiegato l'avvocato dell'allenatore, Francesco Lai - che chiarirà l'estraneità dell'uomo ai fatti che gli vengono contestati: R. D. per raggiungere alti traguardi pretende l'osservazione ferrea delle regole e forse questo non gli è stato perdonato. Mi lascia perplesso il fatto che l'atleta che giocava nella sua squadra ha continuato a giocare con lui per diverso tempo dopo i fatti che dice siano accaduti. In questa vicenda ci sono molti lati oscuri che nel processo, sono sicuro, verranno chiariti".
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