Il progetto Ne Katilè, che in lingua dioula significa “mio sole”, intende rispondere ad una serie complessa di bisogni e problematiche che impediscono lo sviluppo locale inteso come attività sociali, educative, culturali, economiche e sanitarie ed una migliore fornitura e distribuzione di servizi assistenziali e ricreativi.
L'intervento si colloca in Africa Sub-sahariana, una delle zone a maggiore carenza idrica del continente. Gli abitanti del Burkina Faso vivono essenzialmente di agricoltura e allevamento. Nello specifico, l’intervento verrà eseguito nella regione Hauts-Bassins, nel sud del paese, nella circoscrizione del comune di Bobo-Dioulasso, e più precisamente, nei villaggi di Daresalami, Pala, Malba e Broum Broum.
Il progetto Ne Katilè, promosso dall’associazione “ Art & Bacco”, si divide in quattro aree di intervento:
a) Installare pannelli fotovoltaici sulla struttura polivalente di Daresalami, per dotarla di un autonomo approvvigionamento energetico, nel rispetto dell’ambiente grazie all’utilizzo di energia pulita. I lavori di realizzazione saranno svolti da manodopera locale e volontari.
b) Come secondo punto, ci si propone di favorire l’alfabetizzazione e la formazione degli adulti di entrambi i sessi nel villaggio di Daresalami. Lo svolgimento della formazione sarà affidato a due insegnanti autoctoni.
c) Il terzo punto punta a sviluppare e dare libero sfogo alla creatività artistica dei bambini. Verranno consegnate macchine fotografiche usa e getta ai bambini delle sesta primaria e, contestualmente, ai bambini della prima media dell’Istituto Comprensivo di Basciano.
Attraverso il mezzo fotografico gli stessi bambini realizzeranno un reportage seguendo la loro personale interpretazione della realtà quotidiana e del loro personale vissuto.
Sarà scelta una foto per bambino, che verrà poi esposta in mostre itineranti in scuole e altre strutture ricettive.
d) L’ultimo punto riguarda la realizzazione di un reportage fotografico e di un film documentario, in cui verranno prese in esame quattro distinte categorie sociali: si seguiranno, per un’intera giornata, nei quattro villaggi già menzionati, un bambino, una donna, un adulto ed un anziano. Lo stesso verrà fatto in Italia, proprio per sottolineare come differenti habitat culturali (e differenti identità religiose) possano influenzare la percezione di quotidianità che ognuno ha del proprio vissuto.
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