Blogroll

lunedì 10 marzo 2014

Roseto: polemiche sui Consigli di Quartiere, Pavone risponde al PD

Roseto. Il sindaco, Enio Pavone, risponde alle polemiche sollevate dal segretario di Circolo del Pd di Roseto, Marco Angelini, sui Consigli di Quartiere.
“Vorrei ribadire- dice il Sindaco-che siamo stati il primo comune in provincia di Teramo ad istituirli e, dopo di noi, diverse amministrazioni, anche guidate dal centrosinistra. Pertanto, non deve essere stata un'idea poi tanto peregrina! In più noi, a differenza di alcune realtà molto vicine, li abbiamo creati a “costo zero”.
Riguardo poi alla querelle della loro elezione indiretta rispetto a quella diretta o a suffragio universale vorrei ricordare che si tratta di semplici organi consultivi, che non hanno alcun potere decisionale, in più noi li abbiamo creati (ribadisco a costo zero) subito dopo la nostra elezione, quindi nel momento in cui i rosetani ci avevano scelto e quindi ritengo siamo stati più che legittimati a farlo.
Quello che però non riesco francamente a comprendere è perché la minoranza li abbia sempre snobbati e continui a farlo, cercando di delegittimarli ogni volta con attacchi gratuiti a mezzo stampa. Noi crediamo in questo utile strumento di democrazia partecipata, i Consigli ed i loro presidenti ci danno una grossa mano, fungono da pungolo, ci portano a conoscenza dei problemi del territorio e, in molti casi, come quello inerente Montepagano e la sua antenna, ci aiutano a risolverli”.
“Discorso simile quello relativo ai Nonni Vigili. Mi chiedo -continua Pavone- cosa abbiano mai fatto di male queste persone al Pd per essere da loro attaccati in questo modo. Offrono un servizio utile, svolgono un'azione importante che, senza di loro, il Comune non potrebbe garantire, si tengono occupati e si sentono utili al servizio della città, ma per il Partito Democratico sono un qualcosa di “oscuro, da distruggere”.
Per concludere vorrei replicare al giovane Angelini, che si rivolge al Sindaco con toni poco adatti ad un esponente di una costumata opposizione politica di centro sinistra, che dovrebbe valutare egli stesso, non il ricordo che il sottoscritto ha molto vivo, ma più propriamente il ritorno sui banchi di scuola. Capirebbe così, grazie ad uno studio più approfondito che insultare i comitati di quartiere equivale ad insultare i cittadini che ne fanno parte. Inoltre forse, riuscirebbe ad uscire da una certa visione infantile circa l’amministrazione di una cittadina, e smetterebbe di preoccuparsi di chi sia stato il primo a mettere in pratica forme di buon governo e chi abbia copiato chi, cominciando a dialogare di questioni sostanziali nelle sedi preposte e non lanciando vuoti slogan basati sul sentito dire”.

Nessun commento:

Posta un commento