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giovedì 19 dicembre 2013

Montorio: l'odissea di Osvaldo

Montorio. Dopo le alluvioni di inizio dicembre, Osvaldo Guizzetti, una moglie e due figli, si è visto costretto a lasciare la propria abitazione per paura di crolli. Non è stata la prima volta. L'odissea di Osvaldo va avanti dal 1992, anno nel quale i lavori , effettuati dai tecnici mandati dal Comune per mettere in sicurezza il muro davanti l’abitazione di due piani, alla periferia della cittadina, hanno causato le prime infiltrazioni e i primi allagamenti.
Osvaldo racconta :”Nel rifacimento dei lavori è stato chiuso un cunicolo di scolo dell'acqua che raccoglieva le acque meteoriche. C'è da dire che il muro in pietra franato nel 1992 è stato ripristinato nella stessa maniera (Pietre a secco). I lavori eseguiti male hanno pregiudicato nel tempo ancora di più la mia abitazione. Ci sono stati allagamenti che hanno indotto ha chiedere l'aiuto da prima in maniera bonaria al comune (a quell'epoca Ass. lavori pubblici Alessandro Di Giambattista), ma poi ci siamo dovuti rivolgere al mio legale Angelo Palermo “.
Nel 2011 il Tribunale dà ragione alla famiglia Guizzetti e condanna il Comune al risarcimento dei danni materiali e morali, a pagare le spese legali e a intervenire per mettere in sicurezza l’area . Per ora l’amministrazione ha risarcito 23 mila euro alla famiglia, ma soltanto dopo tre atti di precetto e l’avvio di un procedimento di pignoramento presso terzi.
Il Comune ha deciso di fare ricorso contro questa sentenza.
Nel frattempo il piano inferiore dove viveva la madre di Osvaldo è stato dichiarato inagibile e la donna, sette anni fa, è "stata cacciata dalla sua abitazione e non ci è più tornata - racconta il figlio - le sue sofferenze l’hanno logorata fino alla morte in ospedale per tumore ad agosto".
Nel corso degli anni Osvaldo è dovuto fuggire altre due volte dall'abitazione pericolante, chiedendo ospitalità a parenti ed amici.
Mentre la battaglia legale continua ed il natale è alle porte, la famiglia Guizzetti è ancora costretta a vivere da nomade, chiedendo ospitalità a parenti ed amici. Le parole della figlia di Osvaldo, 11 anni, valgono più di 100 articoli giornalistici: “Papà che brutto Natale quest'anno, prima la nonna e ora senza casa’".

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