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lunedì 6 maggio 2013

L’Istituto Zooprofilattico organizza un workshop sulle diossine


Il 7 e 8 maggio del 2013 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (IZSAM) organizza il workshop della rete europea dei Laboratori Nazionali di Riferimento per Diossine e Policlorobifenili (PCB). La giornata di apertura dell’evento sarà ospitata nella Sala Biagio d’Alba del Ministero della Salute a Roma, mentre la giornata conclusiva si terrà nella nuova sala convegni del Centro Internazionale per la Formazione e l’Informazione Veterinaria “F. Gramenzi” di Colleatterrato (TE). Il 6 maggio, prima dell’inizio dei lavori previsti dal workshop, un gruppo ristretto di esperti si riunirà a Roma per discutere e approfondire tematiche relative all’incertezza di misura e all’elaborazione di una banca dati dei profili dei congeneri delle diossine e PCB delle sorgenti di emissione, presso la sede dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il workshop, al quale parteciperanno circa 50 delegati, si svolge con cadenza semestrale e rappresenta un’importante occasione di confronto tecnico-scientifico tra autorevoli esponenti della Commissione Europea, esperti del Laboratorio di Riferimento Europeo e rappresentanti dei Laboratori Nazionali di Riferimento dei Paesi membri dell’Unione Europea.

In Italia l’IZSAM è il riferimento istituzionale nel settore dal 2007 quando il Ministero della Salute lo ha designato “Laboratorio Nazionale di Riferimento per le Diossine e i PCB in mangimi e alimenti destinati al consumo umano” in accordo al Regolamento CE 882/2004 che prevede che ciascuno Stato membro della UE si doti di un Laboratorio deputato ai controlli ufficiali per verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.
È bene ricordare che le diossine sono sostanze estremamente pericolose per la salute essendo contraddistinte da tossicità dermica, a livello del sistema riproduttivo e sullo sviluppo del feto, immunotossicità e cancerogenicità. Si tratta di sostanze che non vengono prodotte deliberatamente, ma sono sottoprodotti indesiderati di una serie di processi chimici ed industriali. L’elevata solubilità nei grassi, la tendenza ad accumularsi nel suolo, nei sedimenti acquatici e nei tessuti adiposi degli animali e dell’uomo, fa sì che la catena alimentare sia il veicolo principale di trasporto e accumulo delle diossine. La resistenza alla degradazione rende queste sostanze altamente persistenti nell’ambiente, creando quindi veri e propri serbatoi inquinanti.

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