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lunedì 23 settembre 2013

Caso Tercas: interpellanza di Melilla


Gianni Melilla (SEL) In qualità di deputato componente della commissione Bilancio Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati ha una interpellanza al Ministro dell'Economia sulla situazione della TERCAS di Teramo in relazione alle affermazioni del Presidente della Regione Gianni Chiodi.
“Il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi- spiega Melilla- ha fatto alcuni giorni fa affermazioni di rilievo istituzionale, penale e politico sulla grave situazione della TERCAS di Teramo, il più grande Istituto bancario abruzzese, che controlla anche la CARIPE di Pescara, e che è stato recentemente commissariato dalla Banca d'Italia ed è in Amministrazione Straordinaria dal 30 aprile 2013 ; il quotidiano d'Abruzzo Il Centro ha riportato il 19 alcuni giorni fa le sue dichiarazioni che non possono essere sottovalutate soprattutto nel momento in cui il suddetto Istituto Bancario commissariato dalla Banca d'Italia è impegnato in una complessa trattativa con altri soggetti bancari per uscire dalla pesante crisi finanziaria che attraversa e che genera tante preoccupazioni tra i suoi 1 250 dipendenti e soprattutto nella società e nell'economia abruzzese; Il Presidente Chiodi parla di " strategia di depauperamento non fatta da una sola persona" in quanto il direttore della Tercas avrebbe avuto " persone nei punti nevralgici dirigenziali per attuare queste operazioni", si parla di titoli tossici introdotti dal 2005 nell'attivo della Banca, si cita una cifra enorme di 1 miliardo di euro, si sostiene che " il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale potrebbero essere stati quindi tratti in inganno", infine si dichiara testualmente : "Ho l'impressione che alcune possano essere operazioni trasmigrate dal mondo del Gruppo Unipol"; il direttore del quotidiano de Il Centro Mauro Tedeschini in un editoriale pubblicato il 20 settembre 2013 giustamente chiede che si faccia chiarezza a tutti i livelli; non è possibile dinanzi ad accuse così eclatanti che tutto sia ricondotto a semplici commenti politici anche per la primaria funzione istituzionale di chi rivolge simili affermazioni”.

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