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giovedì 3 gennaio 2013
SEL di Isola del Gran Sasso: “Le primarie sono state una farsa”
Comunicato Stampa del Circolo SEL di Isola del Gran Sasso:
“Queste primarie per scegliere i candidati alle Camere si sono dimostrate una farsa, dal principio.
Questo sistema della doppia preferenza è risultato un esperimento da laboratorio svoltosi su basi non scientifiche tantomeno politiche.
Il Circolo SEL di Isola del Gran Sasso ha ottenuto e sta ottenendo risultati straordinari e dal punto di vista amministrativo, con un assessore in Comune, e dal punto di vista politico, come nell'ultima votazione per le primarie per il Premier (legittime), raggiungendo il 42% (quasi 130 voti) di preferenze per Vendola e superando localmente anche Bersani.
Il nostro Circolo si è ufficialmente rifiutato, nella maniera più nobile e democratica possibile, di partecipare a questo ultimo stillicidio burocratico, non aprendo il seggio a tali pseudo-votazioni. Una scelta forte, ma importante, caduta nel silenzio della frenesia da competizione che ha tratto in inganno molti militanti della base in buona fede.
Un'epifania discesa dall'alto, nessuno di noi ha avuto la minima possibilità di scelta, né nel metodo né nel merito. Primarie. Prima i candidati e poi le regole.
A questo si aggiunga il macigno imposto del listino bloccato all'interno del nostro partito, le candidature blindate dall'alto, matematicamente ed autarchicamente elette, la massima espressione possibile di neocentralismo democratico.
Una base costretta a lavorare per vertici che godono del frutto di ideali e valori spremuti e calpestati. Quella base, fatta di donne e uomini, è stata annullata totalmente, annichilita, in un ottica veteropartitica stile moderno PD, del quale stiamo diventando una bella copia a "sinistra" (e con questo ultimo atto abbiamo accelerato il processo di emulazione, in ogni senso). SEL, in pochi giorni di queste recenti finte Primarie, si è fatta ingenuamente (o volutamente, a voi la giusta interpretazione a bocce ferme) carico di errori di altri partiti, che sentivano sulle proprie spalle tutta la responsabilità politica di fronte ai propri elettori, per non aver cambiato il “Porcellum”in parlamento (dal quale invece Noi di SEL siamo fuori). Non possiamo far passare il concetto che un piccolo partito come il nostro non sia in grado di scegliere in Abruzzo, una piccola regione, la prima persona da mettere in una lista bloccata che entrerà (da sola alla Camera) in parlamento. Assurdo.
E' necessaria un'attenta riflessione politica, al di fuori dei moderni schemi mentali filo-Montiani "non c'è tempo" e "ce lo chiede l'Europa", che ci hanno portato alle modifiche di articolo 8 e 18, alle riforme sulle pensioni, allo smantellamento dello stato sociale, alla regressione economica ecc ecc.
La fretta, sfruttata per raggiungere fini poco nobili, sta portando Sinistra Ecologia e Libertà a fare una scelta estremamente dannosa per se stessa, l'Italia e l'Abruzzo, imponendo un sistema di scelta sbagliato, mai discusso ed imposto, costringendo tutti, militanti iscritti e simpatizzanti, ad una cieca accettazione di risultati falsati a priori, senza valutarne pericolosi effetti futuri.
Il Circolo di Isola del Gran Sasso, con questo comunicato ha sentito viva l'esigenza di esprimere le proprie posizioni, tutt'altro che ideologiche, che troveranno certamente inevitabili conseguenze nell'immediato futuro. Non solo ad Isola del Gran Sasso, certamente.
Non fare nessuna valutazione in merito, o peggio, escludere i logici possibili scenari dal verosimile futuro, comporterà una inevitabile e decisiva responsabilità per tutti, nessuno escluso, a tutti i livelli di partito, nazionale, regionale, e provinciale.
Il nostro Circolo chiede fortemente di interpretare le primarie per i candidati, anziché leggerle pedissequamente dal primo all'ultimo “classificato”, di attribuire alle valutazioni politiche (soprattutto a posteriori), maggior peso nella scelta delle prime candidature alle Camere.
Ci riserviamo, a seguito delle decisioni in tal merito della direzione nazionale, la presa in considerazione di ogni possibile azione politica di risposta a difesa della base”.
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