Giulianova. Aveva ragione chi tanti anni fa si opponeva alla sosta permanente di due lunghi vagoni ferroviari, da adibire a bar-ristorante, all’interno del Parco Chico Mendez. Le preoccupazioni di allora, tra l’indifferenza generale, si sono tramutate in realtà. Ora quelle carrozze, la cui nuova ed inedita allocazione fu ispirata dalla letteratura cinematografica del più famoso Orient Express e dai gialli fantastici di Agatha Christie, sono diventate un esempio di trascuratezza e di abbandono. Un luogo ameno, confinante con il distretto sanitario di Giulianova ed a pochi metri dal lungomare, vede questo gigante immobile circondato ormai da erbacce ed in completa trascuratezza. Vetri rotti, probabilmente mai bonificato dall’amianto presente all’interno dei vecchi vagoni, rifugio per molti senza tetto, tossici ed extracomunitari, quel relitto è attestato in un sito turistico che d’estate è frequentato da molta gente e da tanti bambini per la presenza, proprio lì, del Luna Park cittadino. Ovviamente nessuno ne parla, men che meno l’attuale sindaco di Giulianova, noto per la sua attività epistolare, che è il politico tra i più presenti a Palazzo (oltre quattro anni all’opposizione quando era capogruppo dei DS con Cameli sindaco (ora amico di coalizione), ancora più di quattro anni da vicesindaco con Ruffini a capo della Giunta ed attualmente da tre anni e qualche mese come responsabile numero uno dell’Esecutivo) e che possiamo annoverare tra i maggiori responsabili della mancata rimozione dei vagoni. Se nessuno ne rivendica la proprietà, non resta che chiamare un rottamatore (non Matteo Renzi) e far rimuovere quell’obbrobio, compresi i binari a terra. Costerà forse qualcosa, ma ne guadagnerebbe sicuramente l’ambiente circostante e la vista colletti.
Alfonso Aloisi
per “Poveri Giuliesi
maledetti, romantici
e ribelli”
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