Blogroll

mercoledì 25 luglio 2012

Rifiuti in mare: la provincia di Teramo capofila del progetto MARLISCO


I rifiuti in mare possono comportare perdite della biodiversità ma anche consistenti perdite economiche: meno turismo, meno pescato. Il progetto MARLISCO (4 milioni e 110 mila euro) finanziato dall’Unione Europea nell'ambito del programma «Scienza nella società» del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo mira a sensibilizzare sull'impatto che i comportamenti umani possono avere sulla produzione di rifiuti e sull'ambiente marino.
La Provincia di Teramo è alla guida del progetto (con una quota di spesa di oltre 500 mila euro) e collabora con 20 partner europei fra istituzioni e organismi di ricerca. Domani, a Bruxelles, al palazzo Champ de mars, la presentazione del programma di azione con la partecipazione del presidente Valter Catarra, della coordinatrice di progetto Doriana Calilli, della ricercatrice Gianna Fabi, esperta di rifiuti marini, del project manager Angelo Santonocito.
Delle 260 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, circa il 10% finisce in mare (il 20% da navi e il restante 80% dalla terraferma) per un totale di 46mila pezzi di plastica galleggianti in ogni miglio quadrato di oceano, un 'minestrone' di immondizia lungo circa 2.700 km. Un vero e proprio mare di rifiuti: stando ai dati del dossier del Wwf "Spiagge d'Italia", si stima che ci siano circa 6,4 milioni di tonnellate di rifiuti negli oceani di tutto il mondo. E la maggior parte di questi non e' biodegradabile, mentre mare, sole e onde riducono le plastiche in frammenti piccolissimi, particelle tra i 20 e i 50 micron di diametro, piu' sottili di un capello, che saturano l'acqua ed entrano a far parte dell'ecosistema marino. L'accumulo di rifiuti sui fondali marini blocca gli scambi gassosi tra i fondali e l'acqua sovrastante; la conseguente anossia (assenza di ossigeno) che si viene a creare modifica in maniera sostanziale e spesso distrugge in maniera irreversibile gli ecosistemi
Questi problemi possono essere affrontati con strumenti legislativi: tasse, sanzioni, sussidi ed incentivi ma è attraverso una crescita della consapevolezza del problema che passa la sua soluzione. Saranno quindi studiate soluzioni concrete per ridurre questi rischi e conseguire
vantaggi ecologici e sociali. Questi obiettivi saranno raggiunti attraverso diverse attività di lavoro: ricerca/studio sulla consistenza dei rifiuti marini nei mari europei Mediterraneo, Baltico, Atlantico, Mar Nero; esistenza di buone pratiche da trasferire nei territori ai soggetti dei settori industriali, commerciali e civili interessati; sensibilizzazione delle popolazioni .
“La Provincia, come accade per la maggior parte dei nostri progetti europei, sarà impegnata in maniera intersettoriale con il coinvolgimento dell’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, di quello alle Politiche Comunitarie, Davide Di Giacinto, di quello al Turismo, Ezio Vannucci – dichiara il presidente Catarra – Marlisco rappresenta un’occasione di confronto scientifico e tecnico di altissimo profilo, come testimonia il programma degli interventi di domani a Bruxelles e i risultati cui perverrà rappresenteranno un patrimonio per tutte le politiche di salvaguardia ambientale”

Nessun commento:

Posta un commento