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giovedì 27 settembre 2012
Riordino Province: Teramo accorpata con L’Aquila
Il Consiglio delle Autonomie Locali, riunito nell'Aula consiliare del Comune di Pescara, ha formalizzato la proposta di riordino delle Province abruzzesi, che ora verrà inviata al Consiglio regionale che dovrà recepirla e trasmetterla al Governo. Il Cal ha deciso di proporre la costituzione di due Province: una Chieti-Pescara e una L'Aquila-Teramo. Erano 5 le proposte avanzate al Cal: il mantenimento della Provincia dell'Aquila e la costituzione di un'unica Provincia Pescara-Chieti-Teramo; la costituzione di due Province L'Aquila-Teramo e Chieti-Pescara; tre Province L'Aquila, Chieti e Pescara-Teramo; tre Province L'Aquila, Teramo (con l'annessione dell'area di Penne), Chieti-Pescara; un'unica Provincia regionale.
(Fonte ASCA)
domenica 23 settembre 2012
Riordino Province: il Cal rinvia la decisione a mercoledì prossimo
Il Comitato delle autonomie locali ha rinviato a mercoledì prossimo la scelta sul riordino delle Province abruzzesi. “Non voterò alcuna proposta che finisce per penalizzare solo la provincia teramana – ha dichiarato il Presidente Valter Catarra – all’interno del Cal le posizioni sono ancora molto lontane e non posso che ribadire che l’unica scelta che mi farà retrocedere dalla volontà di presentare ricorso al Tar è una soluzione unitaria che guardi al futuro dell’Abruzzo nel suo complesso e che rappresenti una sintesi nobile e sensata rispetto alle volontà e alle esigenze di tutti i territori provinciali".
martedì 4 settembre 2012
Riordino delle provincie: Proposta del Sindaco di Pineto
Pubblichiamo il testo della proposta che Luciano Monticelli, Sindaco di Pineto e segretario del Consiglio delle Autonomie Locali, porterà nella prossima riunione del Consiglio prevista per il 7 settembre:
“ Se è vero, come crediamo sia vero, che gli obiettivi dell’attuale Governo Tecnico siano finalizzati al risparmio dei costi della politica ed allo snellimento della pesante burocrazia italiana, allora siamo fermamente convinti che le Province vadano abolite tutte (come, peraltro, prevedeva una legge – mai applicata - degli anni ’70 all’indomani delle istituzioni delle Regioni) con le procedure di revisione costituzionale ai sensi dell’art. 138 Cost. Purtroppo dobbiamo constatare che la parziale soppressione delle Province ha scatenato, e non poteva essere altrimenti, solo un’inutile guerra di campanile tra i Comuni italiani dove tutti gli Amministratori si dichiarano favorevoli al riordino, ma allo stesso tempo sono pronti a far valere l'unicità del proprio territorio.
Alla luce di quanto sopra, nel ribadire fermamente che la soluzione più opportuna sia l’abolizione totale degli Enti in parola, chiediamo che la Giunta Regionale si attivi per proporre ricorso, dinanzi la Corte Costituzionale, per le motivazioni appresso indicate.
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