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venerdì 28 febbraio 2014

Rapporto Istat/14: Scienza, Tecnologia e Innovazione

Quattordicesimo appuntamento con il rapporto Istat chiamato “Noi, Italia”. Giunto alla sesta edizione, “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Il prodotto arricchisce l’ampia e articolata produzione dell’Istat attraverso la proposta di 120 indicatori, raccolti in 19 settori, che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione. Oggi ci occuperemo di Scienza, Tecnologia e Innovazione.
Nel nostro Paese la spesa per ricerca e sviluppo incide per l’1,25 per cento sul Pil (2011); tale valore è distante da quello dei paesi europei più avanzati, ma non lontano dall’obiettivo Europa 2020 fissato per l’Italia (1,53 per cento).
L’Italia ha presentato all’Epo (European patent office) oltre 3.600 richieste di brevetto. L’indice di intensità brevettuale, in costante crescita dal 2001, mostra una riduzione nel 2009, attestandosi a 72,4 brevetti per milione di abitanti, un valore ampiamente al di sotto della media europea.
Nel 2012 il 91,6 per cento delle imprese italiane con almeno 10 addetti si connette a Internet tramite la banda larga. È un valore superiore alla media Ue27 (90 per cento), anche se l’Italia risulta ancora distante dai paesi europei più virtuosi.
Gli addetti alla ricerca e sviluppo (in unità equivalenti a tempo pieno) sono 3,8 ogni mille abitanti (2011), al di sotto della media europea (5,1) e con forti disparità territoriali.
Nel 2011 il numero di laureati in discipline tecnico-scientifiche è pari a 12,9 ogni mille residenti tra i 20 e i 29 anni. Rispetto al 2000, il valore dell’indicatore è più che raddoppiato, sia per gli uomini sia per le donne.
Nel 2013 il 54,8 per cento della popolazione italiana di 6 anni e più utilizza Internet, tra questi il 33,5 per cento lo fa quotidianamente. La posizione nazionale è decisamente inferiore alla media Ue27 (70 per cento).
Poco meno di sei famiglie su 10 si connettono a Internet tramite la banda larga; a livello territoriale il Mezzogiorno, e in particolare la Calabria (51,1 per cento), si trovano in posizione svantaggiata.

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