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venerdì 28 settembre 2012
ASL Teramo: Ruffini contesta la riconferma di Varrassi
Il Consigliere regionale Claudio Ruffini ha presentato un'interrogazione, che verrà discussa nella seduta di martedì del Question Time, per chiedere al Presidente Chiodi spiegazioni sulle valutazioni che hanno portato la Giunta regionale a riconfermare il manager della Asl di Teramo. Ruffini, in particolare, punta il dito contro l'attribuzione del punteggio favorevole al Direttore Generale che non è riuscito ad abbattere le liste di attesa, "abbattimento – puntualizza il Consigliere – che rappresenta l'obiettivo primario della riorganizzazione della sanità pubblica in Abruzzo e in particolare a Teramo". Per Ruffini, inoltre, la mobilità passiva in provincia di Teramo è aumentata nei 18 mesi della gestione Varrassi, a fronte di un generale decremento nel resto della regione. "Voglio capire – continua – come la Giunta possa aver valutato positivamente la proroga dell'incarico in presenza di fatti penalmente rilevanti, che avrebbe potuto e dovuto conoscere prima di confermare l'incarico stesso. Così come chiedo di sapere se la Giunta regionale non ritiene di dover acquisire direttamente alla Direzione Generale della Asl di Teramo gli atti della Procura della Repubblica riguardanti il dottor Varrassi. Atti che la stessa Giunta ha volutamente e accantonato proprio per esprimere la valutazione positiva su Varrassi, motivando di non avere certezza del loro effettivo accadimento e subordinando la valutazione sul punto all'acquisizione dei documenti da parte della Procura. Questa soluzione rappresenta un tentativo di aggirare l'obbligatorietà della valutazione di questi gravi atti e per accantonare sine die il giudizio sul comportamento penalmente censurato del Direttore Generale. Proponendo richiesta di documentazione alla Procura della Repubblica – prosegue Ruffini – la Giunta ha omesso il proprio obbligo di chiedere questi atti formalmente al Direttore Generale prima di formulare il giudizio sulla sua idoneità tecnica e morale alla proroga dell'incarico. Infatti dopo la richiesta di applicazione della misura degli arresti domiciliari e della impugnazione del provvedimento di diniego, gli atti di indagine posti a fondamento della richiesta di misura cautelare non sono più coperti dal segreto, quindi gli stessi risultano nella disponibilità di Varrassi e acquisibili dalla Regione già dal luglio 2012. Perché non sono stati acquisiti? – chiede il Consigliere del PD – non era forse importante conoscere questi atti prima di riconfermare ed esprimere un giudizio su Varrassi? Se la Giunta avesse chiesto gli atti alla Procura o allo stesso Varrassi, l'iter valutativo non avrebbe mai potuto consegnare il riconoscimento della proroga dell'incarico, che ritengo sia stata viziata da queste omissioni sulle quali Chiodi e la sua Giunta dovranno rispondere, non tanto a me, quanto a tutti i cittadini teramani che hanno visto peggiorare la sanità a Teramo e al contempo visto premiato colui che ha aumentato liste di attesa, mobilità passiva e chiuso interi reparti di ospedali".
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