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venerdì 13 dicembre 2013
Mobilità in bici: 2013, bilancio insoddisfacente
“Il 2013 ha visto l'approvazione della Legge Regionale n. 8, sulla mobilità ciclistica, la partenza del progetto Bike to coast e il "quasi" accordo Regione-Ferrovie per il trasporto gratuito delle biciclette sui treni. Abbiamo anche assistito alla presa di coscienza di numerosi sindaci, in particolare quelli della Val Vibrata, che chiedono a gran voce il finanziamento di un progetto di ciclabile che colleghi Alba Adriatica con Civitella del Tronto, progetto già presentato con un PRUSST qualche anno fa, e alcuni sindaci dei comuni della Val Vomano hanno creato una sinergia con il Dipartimento di Architettura di Pescara, l'Università di Teramo e l'Ordine Architetti di Teramo, per studiare percorsi ciclabili lungo il fiume e porre le basi per quello che potrebbe essere un percorso di valorizzazione delle zone collinari e montane del teramano” dicono dal Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano.
“Ma abbiamo anche constatato che la nuova legge regionale rimane sconosciuta ai più, soprattutto agli amministratori- continua il CiclAT- regionali, provinciali e comunali, che dovrebbero applicarla, individuando, da subito, a costi praticamente nulli, una rete di percorsi a livello regionale, provinciale e comunale, utile per iniziare a pianificare azioni ed interventi.
Inoltre il progetto di ciclabile costiera, inserito nella più ampia rete di percorsi europei Eurovelo, rischia di rimanere un semplice annuncio, considerato che alcuni progetti presentati dai Comuni dimostrano una scarsa, se non nessuna, conoscenza delle tematiche della mobilità ciclistica, mentre i tratti già esistenti deperiscono per mancanza di manutenzione e di gestione unitaria (si vedano i ponti in legno nel teramano che cadono letteralmente a pezzi).
Del trasporto gratuito delle biciclette sui treni, poi, molto si è parlato e nulla, ad oggi, si è fatto, nonostante ci siano ben 30.000 euro in cassa. E' necessario, poi, che si intervenga anche sulle strutture ferroviarie, per adeguarle alle esigenze dei ciclisti (ancora oggi, in alcune stazione, c'è il divieto di ingresso per le biciclette, che non si capisce come possano salire sui treni se non possono entrare in stazione).
Ma soprattutto c'è l'indifferenza di tanti, troppo, amministratori, verso tematiche che, altrove, e non solo all'estero, hanno modificato, in meglio, l'aspetto delle città e incrementato le economie locali, sia sviluppando un turismo di qualità che favorendo la nascita di tante attività correlate all'utilizzo della bicicletta.
Così ci si è dimenticati del progetto di ciclabile Teramo-Giulianova, si lasciano all'abbandono percorsi ciclabili esistenti, si continuano a perseguire politiche indirizzate verso l'utilizzo dell'automobile a scapito del trasporto pubblico locale, non si coordinano gli interventi relativi alla mobilità con i piani urbanistici e territoriali. Insomma, di fatto, quasi nessuno crede che l'utilizzo della bicicletta sia una cosa seria”.
“Eppure, dal basso, le spinte non mancano-concludono dal CiclAT- dall'utilizzo sempre più massiccio delle due ruote a pedali da parte dei cittadini, sia per gli spostamenti urbani che per il tempo libero, dagli studi portati avanti dalle università, Teramo in testa con il progetto VE.LE., per un percorso cicloturistico da Venezia a Lecce, con diramazioni verso le zone interne, a quelli dell'università dell'Aquila, sul cicloturismo "attivo" nelle aree montane. Le associazioni organizzano iniziative, come la Biciclettata Adriatica che, da tre anni, raduna centinaia di ciclisti sulla costa, o ancora il Bike to Work per lo sviluppo dell'uso della bicicletta in ambito urbano, e altro ancora.
Buona ultima, al solito, è la politica, presa a rincorrere giochi di potere, problemi interni ai partiti, equilibri di coalizione, dimenticando i veri problemi dei territori e le possibilità di sviluppo di un'economia sempre più in crisi.
Il 2013 sta per finire, tra qualche mese si voterà in molti Comuni, nelle Province, in Regione e in Europa, e si ricomincerà con il balletto delle promesse, puntualmente non mantenute. Ma questa volta il popolo delle biciclette, sempre più numeroso, non si accontenterà di chiacchiere”.
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