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martedì 8 ottobre 2013

Edilizia ed ambiente: se ne parla a Teramo


“casa che verrà” è già una realtà: possibile, realizzabile. Il Patto dei Sindaci della Provincia di Teramo (che insieme alle altre Province abruzzesi e alla Regione ha aderito al mese europeo dell’Energia) sta studiando – insieme a tutte le amministrazioni locali – un modello di regolamento energetico comunale che serva a incentivare la realizzazione di edifici che non consumano e possono produrre energia. Abbattendo i costi per chi ci vive e anche le emissioni di C02 in atmosfera.
“Progettare, costruire, ristrutturare riducendo i consumi” questo il tema della prima sessione della manifestazione Il Patto che illumina l’Abruzzo che si sta svolgendo oggi Teramo, lungo il viale dei Tigli, e che, accanto ai workshop tematici propone le esposizioni di aziende che a vario titolo si occupano di tecnologie “rinnovabili”.
A spiegare la casa ecologica, catalogata in classe Gold, dal Solar Decathlon Europe, Chiara Tonelli, volto televisivo di Sky, autrice di programmi e format che coniugano architettura, innovazione e comunicazione e fra questi, appunto, “la casa che verrò”. La Tonelli, PhD e ricercatore universitario in Tecnologia dell’Architettura all’Università degli studi di Roma tre, ha raccontato la storia del suo team e del progetto Med in Italy, un prototipo che oggi che viene esposto e mostrato in tutto il mondo. “Una casa italiana che fa tesoro della specificità del nostro vivere mediterraneo, delle nostre abitudini quotidiane ma che coniuga a questi aspetti una precisa ricerca architettonica e tecnologica che punta alla riduzione drastica dei consumi” ha affermato.

Un made in italy orgoglioso che ritroviamo anche nel progetto tutto teramano presentato dalla Helios Green Building da Ernesto Di Giovanni. “Anticipando quanto previsto dalla legislazione Europea che lo renderà obbligatorio per le nuove costruzioni dal 2020, noi abbiamo già realizzato un condominio in classe A+ a Tortoreto e abbiamo progettato un intero villaggio sostenibile: che non solo non consuma ma produce energia facendo guadagnare i condomini” ha spiegato.
Un’analisi dell’impatto che sta producendo sul territorio abruzzese il programma europeo del Patto dei Sindaci è stato proposto da Luciana Mastrolonardo, Architetto, Ph.D. in Progettazione Ambientale, che ha contestualizzato i temi della prima sessione della manifestazione rispetto alla realtà regionale e locale affrontando la questione delle leggi e dei regolamenti urbanistici. “Con il Patto la nostra regione sta recuperando il tempo perduto – ha detto – perché per molti anni si è fatto poco. Il modello del Patto è molto interessante perché vi è un’unica cabina di regia ma con un approccio che parte dal basso e che ha consentito di coinvolgere i Comuni e i cittadini”.
Oltre 70 interventi, circa 8 milioni di investimenti in tutti e 47 i Comuni e sul patrimonio provinciale, ma, soprattutto, la riduzione dei consumi energetici tradizionali e la spinta a regolamentarli incentivando e premiando chi costruisce “bio” e in maniera ecosostenibile.
“Oggi, Teramo, è la provincia abruzzese dove si produce la maggiore quantità di energia da rinnovabile: il 35% del totale con 230 MK su 650 – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente e all’Energia, Francesco Marconi - La Provincia, che insieme alle tre ATS costituite dai Comuni, si prepara a bandire tre gare europee per la sostituzione di tutti i punti luce pubblica con una sistema di “rete intelligente” sulla quale far viaggiare, oltre alla luce, anche i servizi, ha chiamato a raccolta esperti e tecnici per riflettere sulle future azioni da intraprendere”.
“Quando ci siamo insediati l’assessore all’Urbanistica Vincenzo Falasca ci ha fatto rilevare che l’insieme dei Piani regolatori della provincia teramana e il nostro stesso Piano prevedeva uno sviluppo insediativo per 1 milione di abitanti, una follia. E’ stata la prima cosa sulla quale siamo intervenuti riducendo drasticamente la possibilità di consumo di suolo nel nostro territorio” ha chiosato il presidente Valter Catarra.

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