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venerdì 19 luglio 2013
La Destra Atri: “amnesie amministrativa e incarichi”
Polemico Comunicato de “La Destra” di Atri : “Siamo preoccupati, anche tra gli Amministratori atriani sembra serpeggiare sempre più la “Scajolite”, che non ha nulla a che vedere con gli onesti lavoratori ma è bensì quella strana “malattia” contagiosa che prende il nome dal noto politico nazionale che non sapeva che qualcun altro gli avesse pagato la casa, e che sembra colpire sempre più i Governanti e gli Amministratori italiani, sopraggiungendo ogni qualvolta viene scoperta una qualche magagna politica, con le successive dichiarazioni di non sapere, di non ricordare, che quegli atti sono stati fatti all’insaputa degli interessati.
Appena un mese e mezzo dell’Astolfi-bis e già questa “malattia” sembra stia dilagando in questa Amministrazione Comunale; il primo a risentire dei sintomi è stato il sindaco Astolfi, che non si è accorto che non poteva far parte di un Gruppo Consiliare, ma è riuscito a resistere al “virus” e ha preferito tacere sulla vicenda, noi però non dimentichiamo e quindi se nel prossimo Consiglio Comunale questa situazione non sarà sanata saremo costretti a chiedere lumi al Prefetto.
La “Scajolite” ha poi colpito l’Assessore al Bilancio con delega al magazzino Alessia Faiazza, che a seguito delle nostre proteste iniziali seguite poi da quelle di altri Partiti, riguardo alle forniture fatte dalla propria ditta di famiglia al Comune aveva risposto semplicemente che ancora non prendeva visione dell’interrogazione postagli e che quindi si sarebbe riservata di rispondere in seguito (“Il Centro” del 12 luglio 2013)...come se cascasse dalle nuvole...praticamente non si è accorta che negli ultimi 5 anni le forniture fatte dalla suddetta ditta al Comune sono state una miriade e già si sono ripetute due volte con lei come Assessore al ramo, anzi, ad esser completi, il secondo affidamento, avvenuto successivamente alla nostra protesta per il primo affidamento, è stato suddiviso tra due ditte : una è sempre quella di famiglia dell’Assessore Faiazza e l’altra (ma sicuramente per puro caso…) appartiene a un parente entro il quarto grado dell’Assessore Piergiorgio Ferretti…
Infine il contagio ha colpito anche l’Assessore Italiani, che riguardo all’incarico per il rifacimento di Piazza Duomo ha dichiarato (“Il Centro” del 16 luglio 2013) : “Nemmeno sapevo che avessero affidato quell'incarico a mio fratello.” …così come magari non sa o non ricorda che gli sono stati affidati anche gli incarichi per la verifica dei palchi durante le manifestazioni negli anni scorsi, o quello per l’agibilità dell’ex ITC, o quello per la ristrutturazione della Scuola Elementare, o ancora la nomina a Presidente del Consorzio Rifiuti (da parte dei Sindaci dei Comuni consorziati) nel mentre che lui era Assessore all’Ambiente…e ci fermiamo qui perché non vogliamo attaccare un singolo Assessore e trovare solo un capro espiatorio, erano solo esempi, la realtà purtroppo sembra essere molto più diffusa.
I nostri Amministratori poi si sono superati con una bella amnesia di gruppo; negli ultimi anni, vista la crisi economica, per dare il buon esempio e un po’ più di fiato alle casse comunali, avevano deciso di tagliare le indennità per Sindaco e Assessori del 30% rispetto alle spettanze previste per Legge e questo era stato motivo di vanterie durante la campagna elettorale, con la promessa fatta sulla loro brochure di “proseguire l’azione di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione” e con lo stesso Sindaco Astolfi che subito dopo la vittoria elettorale, in una trasmissione su TV6, ha dichiarato che per Atri non è un problema la riduzione o meno degli Assessori prevista dalla Legge Nazionale perché nella Città ducale sono praticamente a costo zero…un’altra finta promessa dato che come per magia, con Delibera di Giunta 115 del 4 luglio (retroattiva dal 1 luglio…), i nostri Amministratori hanno fatto sparire quel taglio del 30% dalle loro indennità, decidendo così di tornare a percepirle appieno, nel rispetto della Legge ma in barba alla crisi, alle razionalizzazioni e agli elettori che avevano creduto loro”.
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