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venerdì 19 luglio 2013

Appuntamento con “Ripattoni In Arte”


Bellante. Torna anche quest’anno, dal 20 al 28 luglio, la manifestazione “Ripattoni In Arte” nel Borgo di Ripattoni.
La Pro loco di Ripattoni e Bellantarte le associazioni che da alcuni anni riempiono di voci, suoni e tendenze dell’arte contemporanea le vie e i palazzi del delizioso borgo nel comune di Bellante – che da solo merita una visita , magari al tramonto per farsi accarezzare dal sole sul belvedere - – si è affidata alla direzione artistica di Gianni Melozzi per scrivere una pagina che è, al tempo stesso, una ricerca filologica sull’identità di territorio e un sorprendente crossover fra passato e presente, fra presente e futuro.
Il direttore artistico Melozzi parte dalla pietra scegliendo due artisti che alla pietra hanno affidato messaggi e suggestioni lasciando un segno, è il caso di dirlo, nel mondo dell’arte moderna e contemporanea: il teramano Guido Montauti (Pietracamela 25 giugno 1918 – Teramo 14 marzo 1979) con le sue pitture rupestri e lo scultore, ma è una definizione di maniera e quindi riduttiva, Pinuccio Sciola (San Sperate, Sassari 1942) che le pietre le fa addirittura suonare.

Di pietra e pietra madre parlano le mostre fotografiche di Valentina Di Quinzio, Guido Ramini e Graziano Scandurra. Protagonista ancora la Pietra nella collettiva organizzata dagli artisti di Bellantarte - che però propongono altre due mostre, una tutta dedicata agli artisti teramani, un’altra che si svilupperà nelle vie del borgo con delle personali - e sulle pietre dei palazzi del borgo rimbalzeranno le parole degli scrittori Fabrizio Ghilardi e Nicoletta Bazzano e quelle dei visitatori che attraverso l’hastag di twitter – gestito dagli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo – potranno interagire con gli ospiti e aggiungere una “pietra” ad una rassegna che si presenta davvero come un’opera collettiva composta da molte voci e da tanti segni, alcuni dei quali nasceranno, in diretta, “dentro” la manifestazione. Non è un caso ma una scelta.. Quest’anno è il cinquantenario del Manifesto del Pastore Bianco di Guido Montauti; nel 1963, con una presa di posizione culturale rivoluzionaria – il Corriere della Sera gli dedicò un’intera pagina - l’artista teramano diede vita ad una esperienza di pittura collettiva alla quale aderirono Alberto Chiarini, Diego Esposito, Pietro Marcattili e il pastore Bruno Bartolomei, i quali rinunciarono all’autonomia della firma per dedicarsi ad una pittura collettiva nei cicli rupestri delle grotte di Segaturo (nei pressi di Pietracamela).
La mostra,a Palazzo Saliceti, proporrà una significativa rappresentanza di questo fervido periodo artistico, anche grazie alla collezione privata della Famiglia Montauti, con opere mai esposte. Nei saloni di Palazzo Saliceti troveremo anche le creazioni di Pinuccio Sciola, un artista sardo che la pietra “la suona”: mentre lavora, dalle sue pietre, come se fossero un arpa “esce una melodia cristallina che trasferisce grandi emozioni quasi richiamando lo scorrere dell’acqua, quella pura che scende dal nevaio, quella che gocciola, quella che salta e gorgoglia nei torrenti”.
Non ci saranno solo le sue opere a Ripattoni ma ci sarà anche lui con una esibizione (il 26 luglio) da guardare e ascoltare per tornare alla nostra antica fattura di umani abruzzesi: acqua e pietra.

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