Novità del 2013 è il piccolo ma esaustivo dépliant, I sapori di Atri, che l’Oasi WWF ha realizzato in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco), in collaborazione con il comune di Atri. Esso illustra una variegata e ricercata gamma di prodotti tipici del territorio.
A fronte del successo conseguito dal progetto Culture e colture nella Riserva dei Calanchi, che ebbe inizio nel lontano 2005, e sull’onda dei successi che via via sta riportando il progetto Amici del Parco, attivato in collaborazione con l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, numerose sono le attività di promozione intraprese, ultima la partecipazione alla manifestazione “Fantasticalice”, organizzata dal comune di Olgiate Comasco (CO), dove i prodotti del territorio erano in prima fila e grazie alla quale abbiamo avuto modo di veicolare utili informazioni su Atri e sui suoi straordinari sapori.
I sapori di Atri, è il frutto del continuo impegno nel diffondere un'offerta integrata tra i prodotti enogastronomici delle aziende e il turismo culturale e ambientale, adottando la commercializzazione tramite filiera “corta” che garantisce il contatto diretto con il territorio, responsabilizza il produttore e accresce la consapevolezza del “consumatore” sulla qualità del prodotto acquistato.
“Grazie alle nostre iniziative di sensibilizzazione- spiega la dott.ssa Caterina Marina Sciarra- non solo chi compra, ma anche chi produce è diventato più consapevole dei vantaggi legati a forme alternative di produzione e di distribuzione. Ecco perché sta riscuotendo un grande successo di pubblico la vendita tramite “filera corta”, a cui i nostri produttori si sono affidati: dai mercati contadini, al porta a porta, fino all’adesione al progetto Amici del parco, grazie al quale sono già stati installati 50 scaffali all’interno delle attività commerciali presenti sul tratto di costa che va dal comune di Pineto a quello di Pescara.
Non mancano le aziende Biologiche, che attualmente ammontano a 5 e solo nell’ultimo anno altre 3 aziende sono in fase di certificazione.
Il biologico garantisce la biodiversità agraria, da noi ancora presente e in fase di recupero, viste le numerose etichette e referenze che negli ultimi anni vedono protagoniste sempre più aziende agricole atriane. Grazie al reinserimento nell’ambiente di antiche cultivar, gli agricoltori riescono a inventare nuovi prodotti, fiore all’occhiello del nostro territorio. Un esempio è quello della Sulla, una leguminosa adatta per l’allevamento dei bovini, che anni prima era stata soppiantata dall’erba medica. Con il progetto Culture e colture nella Riserva dei Calanchi la Sulla è tornata rigogliosa e i suoi fiori in questo periodo colorano di un fucsia acceso i nostri verdeggianti campi, attirando le laboriose api. Così, dal massiccio ritorno della Sulla, un’idea è venuta ad uno dei nostri apicoltori, che ha iniziato a produrre del miele di Sulla, molto apprezzato dai più, la cui produzione annualmente si attesta intorno ai 200 kg.
Una delle mission educative della nostra Oasi sta nella sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e della tradizione culturale e “colturale” che, unita alla produzione agricola, dà luogo ad un’agricoltura di qualità, con una grande varietà di prodotti, la cui distribuzione evita i numerosi passaggi nella filiera, che massificano il prodotto e non permettono al consumatore di apprezzarne la qualità. Concludiamo dicendo che una filiera ottimale, si ha quando tutte le fasi dalla produzione alla trasformazione, al confezionamento, alla pubblicizzazione fino alla commercializzazione, vengono organizzate e gestite mediante forme associate tra agricoltori, in cui chi compra non è un consumatore, ma un cliente, consapevole dell’origine del prodotto dall’inizio alla fine”.
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