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giovedì 28 febbraio 2013
Claudio Ruffini si dimette dagli organismi regionali del PD
Il Consigliere regionale Claudio Ruffini si è dimesso dagli organismi regionali e provinciali del Partito Democratico. Lo annuncia lo stesso Ruffini in una nota, spiegando che la sua decisione era stata comunicata ai vertici del partito già lo scorso gennaio, ma non era stata resa nota per evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale. "Le ragioni delle mie dimissioni – spiega Ruffini – provengono da un malessere manifestato più volte all'interno del partito. Ero e resto del parere che più che 'apparire' e difendere le proprie posizioni personali, questo partito aveva e ha bisogno 'di sporcarsi le mani nel fare' nell'interesse del bene comune. Adesso, alla luce dello scossone che ci ha investito, ritengo sempre più la mia decisione irrevocabile. Le recenti elezioni politiche che ci hanno visti sconfitti sul campo, impongono di aprire una profonda riflessione all'interno del PD sia regionale che provinciale. Riflessione che a mio giudizio dovrà portare a una radicale revisione sia delle politiche messe in campo, sia nella scelta degli organismi dirigenziali. Si è chiusa una fase politica e bisogna al più presto aprirne una nuova. Il mio appello è rivolto soprattutto a quelle forze sane e giovani all'interno del PD provinciale che vogliono rompere con il passato". Per Ruffini il partito già ha al suo interno queste forze, ma vanno rese protagoniste. "Dobbiamo avere il coraggio di abbandonare gli elementi tattici, tipici dei vecchi partiti – continua il Consigliere regionale – e iniziare a riempire con nuove strategie la mancanza di risposte nei confronti di un elettorato che affacciava da tempo richieste chiare di cambiamento: ridurre il numero dei parlamentari, abbattere i costi della politica, occuparsi dei problemi quotidiani dei cittadini e dei più deboli, differenziarsi più nettamente da vecchi vizi della classe politica, recuperare un rapporto con una opinione pubblica sfiduciata. Il Pd di Bersani questi problemi li ha solo percepiti, ma non li ha affrontati con decisione. Stesso discorso vale per il livello regionale e provinciale abruzzese. Anche qui serviva maggiore coraggio, e il risultato è sotto gli occhi di tutti, specie in Abruzzo. Lascio quindi dopo tanti anni il mio posto negli organismi dirigenziali del Partito Democratico, in favore di un rinnovamento da sempre auspicato ma mai attuato. Non lascio e non abbandono il Pd, a cui riconosco ancora tanti meriti e una centralità all'interno dello scenario politico italiano. Possiamo tornare a essere l'alternativa che il Paese chiede – conclude Ruffini – ma per essere all'altezza di questo compito dobbiamo ripartire dalle cose più semplici, come tornare nelle piazze e tra la gente comune. Dobbiamo ripartire 'dando l'esempio'". (fonte: ASCA)
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