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giovedì 27 settembre 2012

Riordino Province: Catarra farà ricorso


Una occasione persa. “IL Cal si è appiattito sulle decisioni del Governo rinunciando ad avere un ruolo; il paradosso è che questa decisione arriva mentre è chiaro a tutti che il confuso dibattito sulle Province ha fatto da paravento ai veri costi impropri della politica: il fallimento del federalismo regionale e la cattiva gestione della Pubblica amministrazione”.
La Provincia di Teramo, ieri al Cal rappresentata dal presidente del Consiglio, Mauro Martino, non ha partecipato al voto allontanandosi dall’assemblea e nelle prossime ore presenterà ricorso.
"Una scelta ben precisa e coerente con quanto sosteniamo da mesi. Sono numerosi i profili contestabili: non riconosco al Cal, un organismo di rango non costituzionale, il potere di esprimersi sulla soppressione di enti costituzionalmente garantiti nel più totale dispregio dell’articolo 133 che definisce in maniera molto netta che il mutamento delle circoscrizioni provinciali sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, con la partecipazione delle popolazioni interessate. Per le stesse ragioni sono impugnabili sia il Decreto sulla spending review che i provvedimenti legislativi conseguenti. Voglio solo ricordare che il Tar del Lazio, sul ricorso già presentato dalla Provincia di Matera si è riservato di decidere ma non lo ha dichiarato inammissibile come in tanti andavano predicando" sottolinea il presidente della Provincia, Valter Catarra.
Il presidente del Consiglio, Mauro Martino, ieri ha abbandonato l’assemblea al momento del voto: “La comunità teramana è stata lasciata sola, è l’unica ad essere penalizzata mentre in altre Regioni, i Cal, stanno scegliendo strade ben diverse e in alcuni casi molto lontane dal provvedimento del Governo in difesa della coesione sociale dei propri territori”.
La Provincia, quindi, si appresta a presentare il ricorso, termine ultimo il 5 novembre L’Avvocatura provinciale sta valutando di integrare, nell’impugnativa al TAR, non solo l’opposizione alla delibera del Consiglio dei ministri del 20 luglio scorso, ma anche alla stessa proposta del CAL Abruzzo ed eventualmente al pronunciamento finale della Regione, previsto per il 22 ottobre. La possibilità di impugnare la "spending review" e i conseguenti provvedimenti attuativi è stata pure evidenziata dal parere del professor Piero Alberto Capotosti emerito di diritto costituzionale e già presidente della Consulta.

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