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venerdì 24 agosto 2012

Riordino Province: La parola d’ordine è unità


Un assetto a tre province (Teramo, Chieti e L'Aquila) e Pescara città metropolitana. La proposta del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, è stata oggi ampiamente dibattuta e condivisa nel corso dell'incontro organizzato, insieme al presidente della Provincia, Valter Catarra, presso la Sala polifunzionale di via Comi, alla presenza di sindaci, assessori regionali, parlamentari teramani e associazioni del territorio.
Una proposta che ha il merito di "tenere unito il territorio", come evidenziato da più parti, e che sarà portata alla prossima riunione del CAL, il Consiglio delle autonomie locali, nella seduta del 28 agosto.
"L'assunto da cui partire - ha dichiarato il presidente Catarra, nel trarre le conclusioni dell'incontro odierno - è che l'abolizione delle province non è una necessità assoluta nè la panacea di tutti i mali, in quanto non realizza alcun risparmio, comportando anzi una lievitazione dei costi stimata nell'ordine del 30, 40% nei prossimi sette anni, contraddicendo così l'impianto dell'articolo 17 della cosidetta "spending review". Non si tratta di una difesa aprioristica del fortino, ma qui sono in gioco gli interessi del territorio ed è chiaro che una seria revisione della spesa andava fatta con una riforma complessiva di tutto l'assetto istituzionale. Anche i criteri assunti per il riordino, di natura demografica e geografica, contraddicono palesemente la motivazione economica. Nell'attuale situazione, dobbiamo procedere con una proposta unitaria, dal punto di vista tecnico sicuramente perfettibile, ma che intanto ha il merito di rappresentare un punto di partenza che non penalizza i territori, per attivare nell'ambito del CAL le necessarie sinergie e arrivare ad un percorso condiviso".
Il presidente Catarra ha anche evidenziato che, oltre alla proposta principale, rimangono in piedi i "piani b", ossia i ricorsi in sede giurisdizionale, tra cui l'impugnazione del provvedimento governativo davanti al TAR del Lazio; percorso in fase di valutazione da altre province italiane interessate dal riordino come quella di Teramo, con le quali si sta verificando pure in queste ore la possibilità di intraprendere un ricorso cumulativo, per dare all'iniziativa una maggiore valenza politica.

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