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sabato 12 maggio 2012

Valle Castellana: tre uomini denunciati per rapina e violenza privata


Valle Castellana. Tre uomini denunciati rapina aggravata in concorso e violenza privata.
Si tratta di: L G. classe 1963, residente a Valle Castellana (TE), gravato da pregiudizi di polizia, quali lesioni personali, ingiuria, minacce, danneggiamento e distruzione di bellezze naturali, reati commessi sempre nella zona di Valle Castellana e di Rocca Santa Maria (TE); Di suo figlio L. G. , classe 1987,classe 1987 e residente a Valle Castellana (TE); S.A.D. classe 1985, rumeno, residente a Teramo.
il 23 settembre 2011 nella zona della Frazione di Piano Maggiore, comune di Valle Castellana (TE), una signora, notando la presenza di un autocarro stracarico di legna, fermava la propria autovettura e scattava delle foto al mezzo pesante, al fine di documentarne il passaggio in un tratto di strada vietato agli autocarri con massa superiore alle 10 tonnellate. Il manto stradale, tra l’altro, era stato appena rifatto dalla Provincia di Teramo (per la seconda volta a distanza di 2 mesi), proprio a causa dei danni causati dai camion transitanti in perenne sovraccarico. I 3 occupanti dell’autocarro, vedendola scattare delle foto al loro indirizzo e prima che potesse mettere in moto l’autovettura, posizionavano il loro mezzo dinanzi all’auto della donna, impedendole in tal modo di allontanarsi dal luogo; poi dopo aver aperto le portiere anteriori e posteriori della vettura e dopo averle impedito di muoversi, bloccandole con forza il braccio, prelevavano la macchinetta fotografica dalla borsa, impossessandosi anche della somma di 800,00 €uro che la signora custodiva al suo interno, per poi andarsene, dopo averla minacciata.
La Signora riportava delle contusioni al fianco e ginocchio dx giudicate guaribili in giorni 7. Le indagini compiute dalla Squadra Mobile permettevano di identificare i tre soggetti. Più complessi gli accertamenti fatti per riuscire ad identificare uno di essi, un rumeno, in quanto questi aveva collaborato con l’azienda agricola di famiglia, di proprietà degli altri due, italiani, solo in prova e per una giornata. Il numero di telefono in uso al rumeno, attivato nel luglio dell’anno scorso presso un dealer di San Nicolò a Tordino (TE) era, intestato ad una donna sua connazionale, di anni 52, residente nel Comune di San Salvo (CH), ma sconosciuta sia agli inquilini abitanti il civico ove la donna avrebbe dovuto dimorare che all’Ufficio Anagrafe di quel Comune; dopo ulteriore laboriosa attività investigativa questo ufficio riusciva a reperire lo straniero soprannominato “Adi” presso l’abitazione della madre, a Campovalano.

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