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giovedì 19 dicembre 2013

Provincia: atto d'indirizzo sulla gestione dei rifiuti

Un atto di indirizzo sul sistema di gestione dei rifiuti: sarà utilizzato dalla Regione per la redazione del nuovo Piano Regionale che suggellerà l’istituzione dell’Ambito unico. E’ stato votato questo pomeriggio dall’assise consiliare con l’astensione dell’indipendente Aurelio Tracanna e del Pd e il voto contrario dal neo consigliere di Rifondazione comunista, Massimo Amante (subentrato a Ernino D’Agostino del Pd).
L’atto arrivato in Consiglio – ed illustrato dall’assessore al Bilancio Davide Di Giacinto che ha sostituito l’assessore di riferimento, Francesco Marconi, assente per motivi personali – prevede una serie di aggiornamenti alla programmazione attualmente vigente: una piattaforma di tipo A per il consorzio Mote (impianto di riciclaggio dell’indifferenziato finanziato dalla Regione per un milione e 790 mila euro); un biodigestore per il Cirsu (finanziato dalla Regione per 2 milioni 140 mila euro); 3 centri del riuso a Giulianova, Roseto e Teramo (100 mila euro ciascuno); 11 nuovi centri di raccolta (Alba Adriatica, Castiglione, Civitella, Giulianova, Martinsicuro, Pineto/Atri, Roseto, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Tortoreto); un centro di trasferenza con unità mobile di trattamento per la Val Vibrata (consorzio Poliservice).
Le scelte, si legge nella delibera, sono state individuate al Tavolo tecnico appositamente istituito e composto dai rappresentanti dei tre Consorzi, dal presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, dal Sindaco di Teramo quale presidente dell’AdaTe e, infine, da un rappresentante dell’ARTA.
Sul provvedimento si sono astenuti il Pd e l’indipendente Aurelio Tracanna mentre ha votato contro Rifondazione Comunista.
Per il Pd è intervenuto Renzo Di Sabatino esprimendo un “complessivo giudizio negativo sull’atto di programmazione perché a dispetto dell’ambito unico crea dei doppioni” motivando l’astensione con “il senso di responsabilità, visto che questo territorio ha bisogno dei finanziamenti regionali per sbloccare la drammatica situazione nel quale versa il sistema impiantistico”. Aurelio Tracanna ha parlato di “un approccio che è l’antitesi della programmazione” mentre Massimo Amante ha affermato che “si, c’è bisogno di un Piano, ma i numeri e i dati sulle potenzialità di conferimento sono discordanti: quindi noi votiamo contro”.

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