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venerdì 26 luglio 2013

Alba Adriatica: presentato il libro “Ambiente Fragile”


Nella cornice di Villa Flaiani di Alba Adriatica, si è svolta mercoledì sera la presentazione del saggio “Ambiente Fragile”, curato dal Prof. Enzo Di Salvatore, docente di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo e tra i massimi esperti in materia di legislazione ambientale. Organizzato dalla sezione abruzzese del Coordinamento Nazionale NO TRIV, l’incontro ha visto la partecipazione di un pubblico apparso subito attento ed interessato ai temi della difesa dell’ambiente e dell’energia. Il Prof. Di Salvatore ha ripercorso le principali tappe dell’involuzione del quadro normativo avvenuta nell’ultimo quinquennio – e che sta avendo come ultimo atto la conversione in legge del Decreto del Fare -, con uno sguardo attento alla recente giurisprudenza della Suprema Corte che sta di fatto smantellando gran parte delle aberrazioni normative introdotte dal Governo Monti. Al Coordinamento Nazionale NO TRIV, per l’occasione rappresentato da Enrico Gagliano, del Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, è toccato invece affrontare i profili di politica energetica più strettamente connessi all’attuazione della Strategia Energetica Nazionale e ad alcune disposizioni contenute nel Decreto del Fare.
Nel corso dell’incontro si appreso che il Coordinamento Nazionale NO TRIV, dopo aver avuto negli ultimi due mesi incontri “romani” con SEL, M5S, Ecodem e Radicali Italiani, a breve chiederà di essere ricevuto dal Ministro dell’Ambiente e dai Presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, a cui avanzerà precise richieste, alcune delle quali già contenute nella lettera-appello inviata a tutti i parlamentari ad inizio giugno: approvazione di un decreto legge che abroghi il famigerato art. 35 del Decreto Sviluppo; varo di un piano straordinario per l’efficientamento ed il risparmio energetico; abrogazione degli articoli 16 del Decreto Liberalizzazioni e 38 del Decreto Sviluppo; introduzione della “carbon tax” a carico delle attività responsabili delle emissioni di CO2.
Non sono mancati rilievi fortemente critici rispetto al preannunciato blitz governativo contro le “rinnovabili”, pronosticato in agosto, così come, soprattutto da parte del pubblico, si sono registrati negativi apprezzamenti nei confronti della fallimentare gestione della rete fognaria e dei depuratori da parte del Ruzzo il cui passivo tocca oggi quota 70 milioni di euro.

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