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giovedì 11 aprile 2013
Giulianova: incontro con l’ex cestista Iwan Bisson
Giulianova. Venerdì 5 aprile alle ore 21,30, presso il Circolo Virtuoso “Il Nome della Rosa”, incontro con l’ex cestista Iwan Bisson. L’evento è a cura di Luca Maggitti.
Iwan Bisson, ex giocatore di basket classe 1946, nato a Macerata, cresciuto in Abruzzo, diventato una stella del basket a Varese e oggi rosetano d’adozione. Bisson è uno dei tanti nomi importanti del basket italiano che ha scelto di vivere nel Lido delle Rose, come Phil Melillo, Paolo Moretti e l’arbitro Luigi Lamonica.
Quello che oggi è un garbatissimo gentiluomo, che non fa pesare il suo inarrivabile palmares, è stato una stella del basket italiano negli Anni ’70, vincendo tutto a Varese.
Con la squadra lombarda – segnando 3.884 punti in Serie A – insieme a campioni come Dino Meneghin, Bob Morse, Charlie Yelverton e altri ancora, ha conquistato: 2 Coppe Intercontinentali (1970, 1973), 4 Coppe dei Campioni (1971-1972, 1972-1973, 1974-1975, 1975-1976), 5 Scudetti (1970-1971, 1972-1973, 1973-1974, 1976-1977, 1977-1978), 2 Coppe Italia (1971, 1973).
Con l’Italia ha invece vinto 2 Medaglie di Bronzo ai Campionati Europei (Germania Ovest 1971, Jugoslavia 1975) e ha partecipato a 2 Olimpiadi (Monaco 1972, Montreal 1976).
Insomma, un campionissimo per davvero, che è stato anche fra i protagonisti dell’Italia che l’8 luglio 1976 scrisse la storia nello storico catino dell’Arena 4 Palme di Roseto degli Abruzzi, quando per la prima volta gli Azzurri di coach Giancarlo Primo sconfissero l’U.R.S.S. con il punteggio di 84-80.
Bisson giocò, segnò 4 punti e ricorda ancora nitidamente quella serata: «All’epoca c’erano due “montagne insuperabili” ed erano gli USA e l’U.R.S.S., ma quella sera dell’estate del 1976, sostenuti dall’eccezionale pubblico rosetano e dai turisti accorsi all’Arena 4 Palme, riuscimmo in una impresa che sbalordì noi per primi. Eravamo nella fase di preparazione alle Olimpiadi di Montreal e la squadra era davvero in forma, ma la vittoria contro l’Unione Sovietica superò ogni più rosea previsione. Si respirava un’atmosfera speciale al Trofeo Lido delle Rose e ricordo la grande ospitalità dei rosetani. Ricordo la puntualità di un uomo di sport come Giovanni Giunco e la marea umana che popolava le tribune fatte di tubi Innocenti dell’Arena 4 Palme. Ogni volta che rientro in quel posto storico, anche quando è vuoto, le voci e l’atmosfera di quella sera magicamente mi tornano davanti agli occhi».
[Pubblicato su Eidos del 23.02.2013.]
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