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martedì 30 ottobre 2012

SEL Roseto sulle dichiarazioni di Pavone


Il Circolo Sel di Roseto degli Abruzzi apprende, “con grande sorpresa, che il Sindaco Enio Pavone, dopo l'imbarazzante performance con la nostra coordinatrice, Dalia Collevecchio, in perfetto stile berlusconiano, ha negato tutto l'accaduto e, dopo aver velatamente minacciato persino i giornalisti, ha annunciato che sta valutando l'opportunità di adire le vie legali. Tutto questo è stato diffuso addirittura dal sito ufficiale del Comune di Roseto degli Abruzzi come se si potessero utilizzare luoghi istituzionali, seppur virtuali, per portare avanti le proprie inconsistenti ragioni.
Ebbene innanzitutto, piuttosto che scomodare la magistratura, sarebbe opportuno che il nostro sindaco si annotasse a chi ed in che modo esterna le proprie ragioni.
Giusto perché il primo giudice è il popolo e non la Procura della Repubblica, basterebbe che ci si andasse a rileggere quanto dal Sig. Pavone ha esternato alla giornalista M. Barbieri di “Primadanoi” nel giorno del 17 ottobre.
In quella sede infatti praticamente tutta la conversazione è stata confermata, persino nel punto in cui il nostro Primo cittadino ha detto alla Coordinatrice Collevecchio “ Lei sta orinando fuori dalla tazza ….”
Per quanto attiene ai numerosi testimoni presenti all’incontro è appena il caso di ricordare che nella stanza istituzionale erano presenti solo il Sindaco, una collaboratrice, Dalia Collevecchio ed un accompagnatore della nostra coordinatrice. Quindi di nuovo, qualcuno in questa triste vicenda mente sapendo di mentire, adducendo testimoni numerosi che in quella sede non erano presenti.
Il circolo di SEL di Roseto degli Abruzzi, non intende lasciarsi intimidire con la minaccia di poco probabili denunce, e non intende lasciar passare un tale grave avvenimento nel dimenticatoio, perché tutta la cittadinanza sappia chi è l’uomo che la sta governando.
Un sindaco arrogante e pieno di se, abbandonato persino dagli uomini del suo partito, i quali nulla hanno detto in suo sostegno.
Solo il nuovo amico Norante, preoccupato, e forse a ragion veduta, della ridotta aspettativa di vita della giunta Pavone, ha ben pensato di assumere le vesti di difensore di fiducia.
In questa sede dunque si torna a chiedere le dimissioni del Sindaco Pavone, il quale anche in questa sede ha dimostrato di non essere in grado di rivestire un così importante ruolo istituzionale”.

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