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giovedì 27 febbraio 2014

Rapporto Istat/13: Infrastrutture e Trasporti

Tredicesimo appuntamento con il rapporto Istat chiamato “Noi, Italia”. Giunto alla sesta edizione, “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Il prodotto arricchisce l’ampia e articolata produzione dell’Istat attraverso la proposta di 120 indicatori, raccolti in 19 settori, che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione. Oggi ci occuperemo di Infrastrutture e Trasporti.
Nel 2011 la rete autostradale italiana si estende per 6.670 km; rappresenta poco più del 9 per cento di quella europea. Con un valore di 1,8 km per diecimila autovetture l’Italia è tra i paesi dell’Unione europea a più bassa densità autostradale in rapporto alla domanda di circolazione.
Nel 2012 il trasporto di merci su strada ha sviluppato un traffico di oltre 124 miliardi di tonnellate-km (tkm), in forte calo (-13,2 per cento) rispetto al 2011. In rapporto alla popolazione, il volume di traffico italiano, pari a 20,8 milioni di tkm per diecimila abitanti, è inferiore a quello di tutti i principali partner dell’area dell’euro.
La rete ferroviaria italiana si sviluppa per 5,6 km ogni cento km² di superficie territoriale, con forti diseguaglianze regionali. Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono le regioni più
svantaggiate. La rete ad alta velocità, che costituisce il 5,5 per cento della rete complessiva, è attiva in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania.
Il tasso di motorizzazione è pari a 621 autovetture ogni mille abitanti, in lieve diminuzione rispetto al 2011. Su cento autovetture in circolazione nel nostro Paese nel 2012, 12 sono in classe Euro5, 34 in classe Euro4, 20 in classe Euro3, 17 in Euro2, cinque in classe Euro1 e le rimanenti 12 in classe Euro0. Nel confronto europeo l’Italia risulta di gran lunga uno dei paesi più motorizzati.
Continuano a diminuire i decessi per incidente stradale: nel 2012 sono scesi a 60,1 persone ogni milione di abitanti, il 5,4 per cento in meno rispetto al 2011. Dal 2001 i casi mortali si sono pressoché dimezzati.
Nel 2011 l’Italia si conferma il primo paese europeo per trasporto di passeggeri via mare (con oltre 81,9 milioni di passeggeri), al quinto posto per volume del traffico container (8,1 milioni di Teu).
Nel 2012 i primi paesi nell’Ue per traffico aereo di passeggeri sono Regno Unito, Germania, Spagna, Francia e Italia, tutti con oltre 100 milioni di passeggeri. Rispetto al 2011 l’Italia registra un segno negativo.
L’88 per cento degli occupati e il 70,6 per cento degli studenti utilizza un mezzo di trasporto per recarsi al luogo di lavoro o studio, privilegiando l’automobile. Nel Nord-est tale percentuale sale al 91,3 per cento per gli occupati e al 75,9 per cento per gli studenti. Nel Mezzogiorno si registra una più elevata propensione ad andare a piedi.

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