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martedì 15 ottobre 2013

Teramo: in corso la mostra Habitat 01 presso L’ARCA


Teramo. Inaugurata sabato 12 ottobre, presso L’ARCA - Laboratorio per le arti contemporanee-, la mostra Habitat 01. L’esposizione, a cura di Umberto Palestini, sarà visitabile sino al 1 dicembre.
Habitat 01 è una ricognizione, una collettiva sulle realtà creative legate alla Città di Teramo, dopo le personali dedicate a Giuseppe Stampone, Marco Chiarini e Georgia Tribuiani. La mostra è una panoramica che intende segnalare personalità artistiche, legate ai diversi linguaggi estetici delle arti visive contemporanee (pittura, fotografia, scultura, disegno, installazione), che vivono, operano o si sono formate nel nostro territorio. La volontà è di creare un focus, un dibattito su artisti che hanno contribuito a delineare la fisionomia culturale della città, facendo emergere un panorama di valenza nazionale, vista la ricchezza espressiva testimoniata dalle loro opere. L’evento vuole ribadire la costante attenzione che L’ARCA, in quanto laboratorio, ha dedicato alla valorizzazione della cultura attuale e del territorio per stimolare una crescente attenzione verso le potenzialità artistiche in grado di favorire la visione di una nuova identità territoriale.

Habitat 01 rende omaggio, con una mostra frutto di una ricerca sul campo, a una generazione di artisti teramani – Maurizio Anselmi, Marco Appicciafuoco, Fausto Cheng, Antonella Cinelli, Silvestro Cutuli, Paolo di Giosia, Cleto Di Giustino, Giampiero Marcocci, Marino Melarangelo, Fabrizio Sclocchini – che hanno ottenuto ufficiali riconoscimenti, come la recente 54. Biennale di Venezia Padiglione Italia – Abruzzo, vinto premi, realizzato pubblicazioni e esposto in spazi artistici e culturali accreditati.
Maurizio Anselmi, Antonella Cinelli, Marino Melarangelo, Paolo di Giosia, Giampiero Marcocci, si sono concentrati, con diverse tecniche, sulle metamorfosi dell’identità contemporanea, sui riti e sulle simbologie del corpo; Fausto Cheng con l’installazione, sulle complesse aritmie della memoria; Marco Appicciafuoco con la scultura e Silvestro Cutuli con la pittura digitale, sulle aperture dei linguaggi che dialogano con la scienza e le nuove tecnologie; Cleto Di Giustino e Fabrizio Sclocchini, con la fotografia sulla forza poetica dei luoghi a noi prossimi che rischiano di scomparire.
Questa prima ricognizione non vuole essere esaustiva delle più ampie energie creative espresse dal nostro territorio, ma rappresentare il primo, significativo tassello di un importante progetto che, con cadenza biennale, proponga e segnali le più interessanti ricerche in ambito artistico e incrementi una visione culturale di ampio respiro.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Città di Teramo, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Tercas di Teramo e di Naca Arte.

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