La vicenda è narrata da un soldato della IV armata di Mao Tze Tung che durante la guerra civile per la riunificazione della Cina, viene ferito gravemente ad una gamba e, nel tentativo di salvarsi da una tempesta di dimensioni bibliche, incontra una tigre e con questa innesca un menage formidabile di legame affettivo che, non solo supera la imminente cancrena della sua ferita, ma anche, suo malgrado, vive una esperienza di indimenticabile portata emotiva e rivoluzionaria. LA STORIA DI UNA TIGRE rappresenta il coraggio e la temerarietà dell'uomo, macina simbolismi precisi molto cari alla cultura cinese, ma è' anche un grandioso valore di spinta a vivere la vita fino all'ultima goccia, a non demandare mai a nessuno sulla propria vita, neanche se a deciderla fosse il più importante tra gli uomini o gli dei. Spettacolo di rara bellezza linguistica, di straordinaria musicalità ritmica, di predisposizione ad uso ed abuso di un quasi esperanto teatrale caro ai comici della commedia dell' arte e dei magnifici interpreti del Grammelot. Il testo tratto dalla opera di Dario Fo , vuole, in questo esperimento vocalico strumentale di Vincenzo Di Bonaventura, esaltare gli accenti idiomatici dei dialetti del Sud Italia, quasi ad abbracciare in un afflato respiratorio, il grande territorio dei padri, che percorsero anche loro gli ideali di unificazione e condivisione dello scambio, del contatto e delle culture secolari autoctone.
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