Quella giuliese rischia di diventare una città “spalmata”,
nel senso che potrebbe perdere buona parte di quella essenza arborea
mediorientale che dai primi del ‘900 ha caratterizzato i luoghi di
aggregazione, di socializzazione e del ritrovo. Infatti, in questi giorni è
partita una campagna di taglio delle palme infestate dal punteruolo rosso senza
distinzione di luoghi, al lido come al paese. E non è un bel vedere soprattutto
per chi è abituato da anni ad ammirarne le verdi chiome accarezzate dal vento e
con sagome di ombre uniche nel loro genere. Siamo sicuri che l’Amministrazione
abbia fatto tutto il possibile per salvare quelle piante, patrimonio indiscusso
della collettività? I dubbi esistono giacchè la testimonianza di un noto
imprenditore, che ha provveduto personalmente a curare le proprie palme, è
esplicativa: “Se si vogliono ottenere dei risultati apprezzabili bisogna
scegliere gli operatori giusti e le cure appropriate. Non so se il Comune di
Giulianova abbia fatto quanto previsto dal protocollo per la lotta al
punteruolo rosso. Indubbiamente, mi pare che i risultati non siano del tutto
confortanti”.
Alfonso Aloisi
per “Poveri Giuliesi
maledetti romantici e
ribelli”
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