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lunedì 5 novembre 2012

Giulianova: il sindaco replica al coordinatore cittadino del PdL


Foto ufficio stampa Giulianova

“Vasanella spara a zero sul consigliere Roberto Ciccocelli e sul presidente dell'Ente Porto Pierangelo Guidobaldi. Ma ha pessima mira. E i suoi risultati sono pari a zero. D'altronde i suoi proiettili, tutti a salve, ormai non fanno male nemmeno alle mosche. Farebbe meglio a riporre l'arma nella custodia”. Inizia così l'intervento del sindaco Francesco Mastromauro in replica a Paolo Vasanella, coordinatore locale del PdL. “Il consigliere Ciccocelli per Vasanella ha il torto di essersi occupato e preoccupato, sempre, del nostro ospedale e dei livelli sanitari erogati. Per questo agli occhi di Vasanella è fastidioso. Il dottor Ciccocelli – continua il sindaco – interviene, bacchetta e denuncia mentre il PdL tace o, peggio, usa la formula di Scelba, secondo cui tutto va bene, tutto funziona mentre invece si fa di tutto per rendere agonizzante la nostra struttura sanitaria. Medesime colpe ha l'avvocato Guidobaldi, attivatosi costantemente per l'efficienza e la funzionalità del nostro porto e il quale mai ha affermato l'inutilità dell'Ente Porto. Ciò che ha detto il presidente Guidobaldi è altra cosa. Se, ha detto, dal consorzio si sfileranno Regione, Provincia e Ruzzo, guarda caso tutti di centro-destra, che senso ha più l'Ente Porto così com'è? Occorre quindi ripensare, questa la logica conclusione, il modello gestionale del porto e dei servizi all'interno dello scalo portuale, giacché, nel caso mancasse appunto l'apporto di Regione, Provincia e Ruzzo, rimarrebbero solo il Comune e la Camera di commercio. Evidente come per il centro-destra il porto di Giulianova, scalo di riferimento per il Teramano ma anche per l'Aquilano, non sia più importante, e vada quindi depotenziato. Almeno fino a quanto a presiederlo non sarà un appartenente al centro-destra, magari lo stesso Vasanella. Per noi invece – conclude Mastromauro - il porto è stato sempre ed è una grande risorsa, e per questo il Comune ha aumentato, raddoppiandole, le quote di partecipazione. La questione, come si vede, è molto lineare. Ma questa semplicità disarmante Vasanella non riesce proprio a coglierla, e perciò propone interpretazioni lambiccate che non stanno né in cielo né in terra. E' il solito refrain di chi ha ben poco da dire e molte ragioni per essere imbarazzato. Soprattutto per quanto attiene ad ospedale e sanità”.     

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