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sabato 15 settembre 2012
Riconsegnato al Comune il Teatro Romano di Teramo
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo ha riconsegnato oggi al Comune di Teramo, il Teatro Romano. Un’ intervento di recupero durato all’incirca un anno che mette in condizione di rendere fruibile il sito archeologico. Il cantiere ha previsto la messa in sicurezza di tutte le parti del monumento, un impianto di illuminazione notturna, la creazione di due accessi, il lavoro di ripulitura complessivo del sito ed alcuni saggi archeologici che hanno riportato alla luce, a livello della media cavea, una stradina medievale che serviva il quartiere sorto intorno ed inglobando il teatro romano. “ Oggi – ha spiegato il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Fabrizio Magani – riconsegniamo alla città un monumento su cui si sta ancora lavorando per avviare una seconda fase che riguarderà il recupero funzionale dell’area. Si tratta di un luogo che ha sofferto molto dal punto di vista urbanistico e per questo siamo orgogliosi di poter restituire un nuovo valore collettivo che diventa anche paradigma del lavoro che di dovrà fare alla luce del protocollo di intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale stabilito con le quattro fondazioni di origine bancaria abruzzesi e la Regione Abruzzo. Il progetto di recupero del Teatro Romano di Teramo ha acquistato nel corso di questi mesi un respiro su scala nazionale che ha visto l’interessamento diretto del sottosegretario e del segretario generale del nostro Ministero”.
L’intervento presentato oggi ha rispettato il cronoprogramma stabilito nel corso di una riunione svoltasi a Roma, il 28 giugno scorso, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali tra il Ministero stesso, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo e il Comune di Teramo. Ora si proseguirà con il lavoro di rilievo e classificazione di tutto il materiale lapideo proveniente dai crolli e da altri siti e che è attualmente custodito e protetto all’interno del sito. Si tratterà di un lavoro scientifico che terminerà a fine novembre, mentre a fine settembre l’area verrà ufficialmente aperta al pubblico. Intanto tutti i dati che sono stati raccolti e si stanno raccogliendo saranno messi a disposizione della comunità locale e scientifica. "Si tratta di una riconsegna temporanea - ha spiegato il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi - e propedeutica alla predisposizione della seconda fase che consiste anche nell'acquisizione di palazzo Salvoni che verrà abbattuto insieme a Casa Adamoli, i due edifici moderni che insistono sul area archeologica. Proprio a questo proposito, e per stanziare i primi 3 milioni è stato presentato oggi il protocollo d'intesa tra le parti interessate al programma: Comune, Regione, Soprintendenza, Ministero dei Beni Culturali e Fondazioni bancarie abruzzesi”.
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