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mercoledì 19 settembre 2012

Liceo Delfico: l’Assessore Vannucci risponde ai giovani di SEL


Solo il 25% della struttura scolastica di Piazza Dante, a Teramo, appartiene alla Provincia; il 75% è di proprietà dello Stato. La gestione delle manutenzioni viene svolta autonomamente dai rispettivi proprietari. Non è una questione di “scaricabarile” ma di realtà giuridica e amministrativa: molto semplicemente la Provincia non può disporre di beni immobili non suoi. Per la parte relativa alla porzione di fabbricato di competenza della Provincia non risultano richieste di intervento non evase; ciò non toglie che il Liceo è inserito in tutte le programmazioni dell’ente e, in particolare, risulta al primo posto, per entità del finanziamento richiesto – 1 milione di euro; inizialmente era di 650 mila e poi è stato aumentato in considerazione degli interventi da realizzare - nel Piano degli interventi antisismici presentati alla Regione in seguito al terremoto dell’Aquila nel 2009.
Il Piano è già stato finanziato - Decreto commissario delegato alla ricostruzione n. 61 del 15.05.11 – e siamo in attesa che la Regione trasferisca alle Province i fondi.
Questo finanziamento servirà proprio a migliorare “il comportamento sismico delle strutture e alla riparazione dei danni conseguenti il terremoto” che, nel caso specifico, si sono verificati solo nella porzione del Convitto Nazionale e, quindi, esclusi dalla competenza diretta dell’ente, e nella porzione condominiale.
La Provincia, però, ha invitato il Convitto a procedere con i lavori urgenti dichiarandosi disponibile a coprire le spese degli interventi una volta che i finanziamenti ci saranno trasferiti.
Per quanto riguarda il certificato di staticità, come specificato dal responsabile del settore edilizia, Filippo Muscelli, tutti gli edifici antecedenti le normative in materia di costruzioni in zona sismica (1974) ne sono sprovvisti: un problema comune a tutto il Paese e più volte sottolineato dagli enti locali proprietari degli immobili pubblici e scolastici i quali non hanno nelle proprie disponibilità finanziarie l’enorme mole di risorse economiche che servirebbe per l’adeguamento antisismico di tutti gli edifici storici come il Delfico.

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