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lunedì 9 aprile 2012

Orti urbani negli insediamenti del Progetto C.A.S.E.: il Parco li gestirà per il terzo anno consecutivo


Gli aquilani ospiti nei nuovi insediamenti abitativi costruiti dopo il sisma del 6 aprile, possono tornare a lavorare negli Orti urbani loro assegnati che, a breve, saranno riforniti anche dell'acqua per l'irrigazione. E se è vero che coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino allunga la vita, allora ancora di più questa iniziativa trova ragion d'essere, perché forti sono ancora i disagi, il senso di sconforto e di malessere, a tre anni dal giorno in cui tutto è cambiato per l'Abruzzo interno.
Con tale consapevolezza l'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che da subito ha attivato e messo a disposizione le proprie competenze traducendole nel progetto "10 orti per 10 tendopoli" e poi successivamente, nella gestione dei 216 orti realizzati nelle aree verdi del Progetto C.A.S.E., ha accettato la proposta del Comune dell'Aquila di occuparsi della gestione degli orti anche per la terza annualità.
E' stato grande il successo dell'iniziativa, per il desiderio espresso dagli sfollati di coltivare anche solo un piccolo pezzo di terra e per il fatto stesso che gli orti, all'interno degli insediamenti del progetto CASE, sono divenuti luoghi di socializzazione, consentendo di riaffermare delle identità nella uniformità logistica delle nuove residenze.
Pertanto, quanti avessero interesse a coltivare uno di questi orti, possono rivolgersi all'Ente Parco, recandosi presso gli Uffici di Assergi, in Via del Convento per ricevere tutte le indicazioni del caso.

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