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giovedì 14 novembre 2013

Achille Occhetto a Silvi per presentare la sua “gioiosa macchina da guerra”


Sabato 16 Novembre 2013 alle ore 17 presso l’Hotel Playa di Silvi Marina (TE), Achille Occhetto, ultimo Segretario del P.C.I. e primo Segretario del P.D.S., ed attualmente componente della Direzione Nazionale di S.E.L. presenterà il suo nuovo libro “La gioiosa macchina da guerra” (Editori Internazionali Riuniti, 2013).
Il libro è un’autobiografia e allo stesso tempo un viaggio attraverso la cultura e la politica italiana degli ultimi decenni, con un occhio rivolto alla situazione attuale e uno sguardo al futuro.
Achille Occhetto sarà intervistato dalla giornalista RAI TGR Abruzzo Daniela Senepa.
Saranno inoltre presenti il Coordinatore del Circolo SEL di Silvi Marco Trisi, il Coordinatore provinciale SEL Tommaso Di Febo, il Consigliere regionale SEL Franco Caramanico e il Deputato SEL Gianni Melilla.
Achille Occhetto “La gioiosa macchina da guerra” : Un racconto autobiografico e uno spaccato di rilevanza storica del passaggio da un’esperienza personale tutta interna alla storia del comunismo al radicale superamento di alcuni suoi capisaldi teorici e pratici. La vicenda umana e politica di Achille Occhetto è irripetibile, proprio perché si snoda lungo un intero secolo segnato solo da svolte epocali, e allo stesso tempo si forma e cresce e si connota all’interno di un partito – il Pci – che per decenni ha avuto tra i suoi «inquilini naturali» i più vari rappresentanti di quelle svolte – marxisti, operaisti, cattolici, liberali, crociani, borghesi radicali, antifascisti – uniti dall’idea dell’esistenza possibile di un’alternativa di sinistra alla piccola Italia dei compromessi, dell’opportunismo e della corruzione. E la «svolta» di Occhetto, la celebre Bolognina, insieme al famoso ossimoro che dà il nome a questo libro, è l’ultimo atto di un secolo tragico, come tragiche sono le grandi storie segnate dalle grandi passioni, prima che l’insorgenza berlusconiana contaminasse con i suoi veleni una sinistra irretita dal mito del potere. Oggi, che degli ultimi vent’anni della storia politica italiana abbiamo una visione chiara – e del fallimento dei suoi miti subiamo ancora le conseguenze – la svolta della Bolognina non ci appare più nel ricordo nostalgico di un tentativo estremo e non riuscito, perché i sentimenti, le pulsioni e soprattutto gli obiettivi reali che l’hanno mossa aprono davanti ai nostri occhi una possibilità nuova per la sinistra e per il futuro dell’Italia.

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