“L’approvazione di questo bilancio di previsione che in realtà è un consuntivo, in quanto siamo nel mese di dicembre, è la dimostrazione pratica delle enormi difficoltà che oggi hanno i Comuni a far quadrare i conti a causa delle decisioni controverse e tardive del Governo centrale. Abbiamo chiuso i conti con un passato che ha lasciato in eredità alla città una serie di debiti e tracciato una linea di confine dalla quale ripartire". Così il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Enio Pavone commenta l'approvazione del bilancio di previsione 2013 avvenuta ieri in Consiglio Comunale.
"Chiudiamo un bilancio in cui è stato obbligato il passaggio dal 7,6 al 10,6 per mille dell'Imu su seconde case e attività produttive. Si ricorda che l'Ente ha lasciato invariate le tariffe Tarsu per il 2013 e tutti i servizi a domanda individuale, mentre ha disposto un aumento dell'IMU su attività produttive e seconde case per fronteggiare quella che il primo cittadino definisce "l'espropriazione" di 1 milione e 800mila euro fatta dallo Stato a danno delle casse comunali. "Questo ha determinato un ammanco per le casse comunali di pari valore, di cui abbiamo saputo ai primi di novembre dagli uffici, e che abbiamo dovuto sanare per chiudere il bilancio di previsione. In questo caso non si poteva fare diversamente, tra l'altro c'è da dire che finora a Roseto avevamo mantenuto l'aliquota Imu alla soglia minima prevista dalla legge del 7,6 per mille, e del 4 per mille per le prime case, mentre altri Comuni avevano deliberato già l'aumento tra i mesi di giugno e luglio".
"Chiudiamo un bilancio in cui è stato obbligato il passaggio dal 7,6 al 10,6 per mille dell'Imu su seconde case e attività produttive. Si ricorda che l'Ente ha lasciato invariate le tariffe Tarsu per il 2013 e tutti i servizi a domanda individuale, mentre ha disposto un aumento dell'IMU su attività produttive e seconde case per fronteggiare quella che il primo cittadino definisce "l'espropriazione" di 1 milione e 800mila euro fatta dallo Stato a danno delle casse comunali. "Questo ha determinato un ammanco per le casse comunali di pari valore, di cui abbiamo saputo ai primi di novembre dagli uffici, e che abbiamo dovuto sanare per chiudere il bilancio di previsione. In questo caso non si poteva fare diversamente, tra l'altro c'è da dire che finora a Roseto avevamo mantenuto l'aliquota Imu alla soglia minima prevista dalla legge del 7,6 per mille, e del 4 per mille per le prime case, mentre altri Comuni avevano deliberato già l'aumento tra i mesi di giugno e luglio".
Nelle precedenti sedute del consiglio comunale, sono stati riconosciuti una serie di debiti fuori bilancio: un passaggio necessario per l'approvazione del bilancio di previsione. Tra questi, il più cospicuo è stato quello relativo all'autoporto, pari a 4 milioni e 110mila euro determinato dal contenzioso Garzia Civico Petrilli che si aggiunge al debito riconosciuto lo scorso anno nei confronti del Sig. Boccabella Pasquale, una situazione che rischia di portare al fallimento molte attività industriali e artigianali insediatesi nell'area, in quanto il Comune dovrà rivalersi obbligatoriamente sugli assegnatari delle aree in virtù della cosiddetta "clausola salvo conguaglio".
Il Sindaco è intervenuto sulla vicenda degli indennizzi ai proprietari dei terreni espropriati per la realizzazione dell'area artigianale nei pressi del casello autostradale. "Si tratta di una situazione - prosegue Pavone - determinata da un annoso contenzioso che si è risolto con sentenze della magistratura che hanno dato ragione ai due proprietari espropriati dei terreni. La nostra amministrazione sta facendo tutto il possibile per salvaguardare gli imprenditori locali ed ha intrapreso sia la strada del ricorso in Cassazione, di cui stiamo attendendo gli esiti, che il tentativo di perequazione urbanistica, proponendo ai privati una compensazione totale o parziale dell'importo dovuto attraverso una variante urbanistica. In tal senso abbiamo presentato la nostra proposta alle controparti, anche se il tentativo avrebbe sicuramente avuto maggiori possibilità di successo se fosse stato esperito prima che intervenissero i pronunciamenti della magistratura".
"L'amministrazione Pavone ha dovuto far fronte a un minor trasferimento da parte dello Stato per oltre 2 milioni di euro, una consistente riduzione di spesa del personale dell'ente, dall'anno 2010 al 2012 di € 836.284,92, con 78 dipendenti in meno, trattasi di dipendenti di vario tipo LSU, LSU integrati, tirocinanti, servizio civile, ecc." .
In ultimo, il Sindaco ha fatto riferimento alla vendita della farmacia comunale. "Il provvedimento – dichiara - rientra nel nostro programma amministrativo, che prevede l'alienazione di beni di proprietà dell'Ente, quali la farmacia e le scuole dismesse, al fine di recuperare risorse da impiegare in opere pubbliche e interventi di manutenzione straordinaria di cui il territorio necessita, in primis per salvaguardare l'incolumità dei cittadini. Tra le priorità, ci sono le strade, i semafori, l'assetto idrogeologico, la sicurezza e tante altre situazioni che andremo a breve a definire, con una particolare attenzione alle frazioni".
"Con questo atto della mia amministrazione – conclude il Sindaco - manteniamo una linea di rigore e trasparenza che ci permetterà di operare in futuro con serenità nelle scelte politiche che siamo stati chiamati a fare anche sulle opere pubbliche e le pianificazioni strategiche di cui ha bisogno la città".
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