Corropoli. Gianni Melilla (SEL) chiede al Ministro del Lavoro di procedere con urgenza per firmare il decreto di assegnazione dell'ammortizzatore sociale e sbloccare i pagamenti alle lavoratrici dell’ Ad Manifatture.
La Ad Manifatture sita a Corrropoli (TE) era un'azienda che occupava circa 80 persone.
A seguito delle vicende societarie della Sixty, che era il committente principale, sono finite le commesse ed è iniziata una crisi finanziaria, che ha avuto come epilogo il concordato preventivo.
Attualmente in cassa integrazione sono rimaste 19 operaie, il resto sono in mobilità.
Il consistente esubero è stato gestito in questi anni con la Cigs, ammortizzatore sociale pagato dai lavoratori e dalle aziende, che è stato sottoscritto con verbale di accordo al ministero del Lavoro. E’ stato fatto un primo anno per cessazione dell’attività, ma poi è intervenuto il concordato preventivo, per cui è stato sottoscritto un nuovo accordo cambiando la motivazione del pagamento.
Attualmente la pratica è bloccata al ministero del Lavoro a cui spetta la firma del decreto di assegnazione dell'ammortizzatore sociale. Un fatto burocratico che ha però di fatto bloccato tutti i pagamenti da circa 10 mesi.
“Un problema- spiega Melilla- peraltro che nella provincia di Teramo riguarda almeno un migliaio di lavoratori, di cui la metà proprio nel settore tessile-abbigliamento.
C'è inoltre da considerare che se la modulistica per i pagamenti delle indennità da ammortizzatori sociali, che senza il decreto del ministero non può essere presentata, viene inviata all'Inps dopo la prima decina di Dicembre essa verrà acquisita a Gennaio: di conseguenza i lavoratori potrebbero ricevere le indennità tra altri due mesi”.
In una nota le lavoratrici insieme ai sindacati hanno annunciato che nei prossimi giorni ci sarà una forte mobilitazione davanti alla prefettura per chiedere di sbloccare i pagamenti.
La Ad Manifatture sita a Corrropoli (TE) era un'azienda che occupava circa 80 persone.
A seguito delle vicende societarie della Sixty, che era il committente principale, sono finite le commesse ed è iniziata una crisi finanziaria, che ha avuto come epilogo il concordato preventivo.
Attualmente in cassa integrazione sono rimaste 19 operaie, il resto sono in mobilità.
Il consistente esubero è stato gestito in questi anni con la Cigs, ammortizzatore sociale pagato dai lavoratori e dalle aziende, che è stato sottoscritto con verbale di accordo al ministero del Lavoro. E’ stato fatto un primo anno per cessazione dell’attività, ma poi è intervenuto il concordato preventivo, per cui è stato sottoscritto un nuovo accordo cambiando la motivazione del pagamento.
Attualmente la pratica è bloccata al ministero del Lavoro a cui spetta la firma del decreto di assegnazione dell'ammortizzatore sociale. Un fatto burocratico che ha però di fatto bloccato tutti i pagamenti da circa 10 mesi.
“Un problema- spiega Melilla- peraltro che nella provincia di Teramo riguarda almeno un migliaio di lavoratori, di cui la metà proprio nel settore tessile-abbigliamento.
C'è inoltre da considerare che se la modulistica per i pagamenti delle indennità da ammortizzatori sociali, che senza il decreto del ministero non può essere presentata, viene inviata all'Inps dopo la prima decina di Dicembre essa verrà acquisita a Gennaio: di conseguenza i lavoratori potrebbero ricevere le indennità tra altri due mesi”.
In una nota le lavoratrici insieme ai sindacati hanno annunciato che nei prossimi giorni ci sarà una forte mobilitazione davanti alla prefettura per chiedere di sbloccare i pagamenti.
Nessun commento:
Posta un commento