L'Unione dei Comuni Città – Territorio Val Vibrata,
conferisce incarico legale contro il programma denominato “Colle dei nidi”,
così come aveva preannunciato la Giunta Complessiva della Città-Territorio,
dando seguito al provvedimento deliberativo in cui esprimeva il dissenso
all'avvio del programma di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel
territorio della provincia di Teramo e Ascoli Piceno.
Contestualmente richiede puntuali interventi legislativi
finalizzati ad un maggiore coinvolgimento nelle decisioni finalizzate ad
attività impattanti sul territorio.
Il presidente dell'Unione dei Comuni Città-Territorio Val
Vibrata, Umberto D' Annuntiis
dice: “Pur non avendo alcuna competenza istituzionale
in materia, I Sindaci della Val Vibrata ritengono che debbano essere parte
attiva nello stimolare le giuste politiche sui propri territori e incaricano un
legale per predisporre ricorso al Tar contro il permesso rilasciato dal
Ministero dello Sviluppo Economico; tale permesso sembrerebbe irregolare poiché
si ritiene che lo stesso debba essere preceduto dalla V.I.A., e che in sede
V.I.A., e in sede di rilascio da parte della regione, avrebbe dovuto registrarsi l'incompatibilità
del progetto con il programma regionale di sviluppo del territorio, in quanto
il progetto interesserebbe persino aree naturali protette”.
La provincia di Teramo e la Val Vibrata puntano e credono
molto in un futuro di green economy per il proprio territorio, data la sua innata
vocazione turistica, che ne ha fatto negli anni un fiore all'occhiello per
tutta la regione.
I cittadini e gli amministratori difatti hanno sempre
mostrato nel tempo una spiccata sensibilità ed attenzione alla tutela del
proprio territorio.
Dunque rifacendosi al principio, riconosciuto dal diritto
internazionale, di “precauzione”, la preoccupazione delle popolazioni locali
sulle conseguenze che tali insediamenti potrebbero comportare per la salute
pubblica e per l'economia continua ad essere grande.
La Val Vibrata perderebbe l'immagine verde che le appartiene
con danni economici e alla qualità della vita.
Per queste motivazioni la Giunta dell'Unione dei Comui
rinnova il proprio dissenso al programma di ricerca intraprendendo tutte le
iniziative idonee a contrastare tale programma.
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