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martedì 16 luglio 2013

Verrocchio chiede il rafforzamento delle postazioni del 118 sulla costa


"Voglio dirlo ora a scanso di equivoci: è assurdo che le ambulanze medicalizzate di Alba Adriatica e Silvi per il periodo estivo rimangano attive solo dalle otto alle venti, lasciando scoperta la notte". Queste le parole del consigliere provinciale del Pd Robert Verrocchio, a proposito del servizio del 118 estivo sulla costa teramana. "Non lo dico io ma lo dicono gli operatori che il momento più delicato per i soccorsi d'urgenza è la notte - ha proseguito Verrocchio - quando sono più probabili gli incidenti sulle strade o le emergenze 'pesanti', visti anche i tanti locali aperti sulla costa e i turisti presenti che fanno aumentare di molto la popolazione. Perché non si è deciso di attivare queste due postazioni h24?".
Le due postazioni del 118 con il medico a bordo dell'ambulanza, ad Alba Adriatica e Silvi Marina, saranno attive per il solo periodo estivo, dal 1 luglio al 31 agosto.
"Ovviamente spero e mi auguro con tutto me stesso che non accada nulla - ha aggiunto Verrocchio - ma la rete di emergenza deve essere approntata proprio per far fronte, appunto, ad emergenze e nel minore tempo possibile. Durante la notte, per tutta la costa teramana, con tutti i turisti, l'unica ambulanza con il medico a bordo rimane quella di Giulianova, insieme ad un'automedica, esattamente come d'inverno, quando la popolazione è molto minore e già i tempi di intervento sono tirati al massimo. In pratica, se avviene qualcosa di giorno si è fortunati, se avviene di notte bisogna incrociare le dita. Non si dica, per favore, che è una questione di costi, perché aggiungere due infermieri e due medici non è una spesa che andrebbe a rovinare le casse della sanità. Si tratta di una scelta di cui non se ne comprendono le motivazioni. Queste non sono il tipo di decisioni che possono essere prese a metà. Tutto questo, senza considerare la mancanza cronica di personale nei nostri pronti soccorso, che ormai scoppiano e in cui ci scappano le attese di ore. È inutile far ricadere le colpe sul personale, che è chiaro che fa quello che può. Stiamo parlando di un settore in cui ogni minuto rubato all'attesa può fare la differenza tra la vita e la morte. Vogliamo tornare ad investire seriamente sulla medicina d'urgenza, sia sulla costa che nelle zone interne, o vogliamo aspettare che avvenga l'irreparabile?"

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