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martedì 23 luglio 2013

Nereto: allevatore di cani evade 500 mila euro



Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo hanno scoperto un evasore totale operante nel settore dell’allevamento dei cani di razza maltese. L’indagine – spiega una nota delle Fiamme Gialle – è scaturita grazie alle numerose segnalazioni al numero di pubblica utilità 117, da parte di onesti cittadini, con alto senso civico, consapevoli che chi evade danneggia oltre che l’erario tutti coloro ai quali sono stati chiesti notevoli sacrifici per poter superare questo periodo di particolare e sfavorevole congiuntura economica e che contribuiscono al pagamento delle imposte per il conseguimento di una maggiore giustizia fiscale. I Finanzieri di Nereto hanno, così, iniziato una certosina attività di riscontro interrogando vari archivi di settore ed assumendo informazioni direttamente dagli acquirenti dei cuccioli. L’attività investigativa ha portato alla individuazione di un soggetto privato che aveva messo su un allevamento canino di razza maltese ignorando completamente le più elementari regole di natura amministrativa e tributaria, risultando in tal modo un abusivo ed evasore totale. Il “privato allevatore” vendeva i cuccioli ad un prezzo notevolmente alto, variabile da 1000 a 1500 euro, incassando notevoli somme di denaro tanto da accumulare nel tempo ricavi per oltre 500.000 euro, compresa IVA per 100.000 euro. Il Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza sottolinea l’importanza della partecipazione dei cittadini alla lotta all’illegalità e conferma il crescente numero di segnalazioni al servizio 117, sempre più qualificate, che consentono, attraverso un’attività di riscontro ed investigativa, utilizzando anche la moderna tecnologia, di individuare con maggiore incisività i furbetti che evadendo il fisco danneggiano la collettività. Intanto si è appreso che il presunto evasore è una donna. Su di lei si concentrano le indagini che, per ora, non hanno portato a formalizzare alcuna denuncia. L’allevatrice che operava in un comune dell’hinterland della Val Vibrata aveva messo in piedi, dal 2006 in particolare, una fiorente attività di vendita durante la quale si sarebbe concretizzata la massiccia evasione fiscale.

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