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venerdì 19 luglio 2013

Iniziati i lavori di rimozione dell'elettrodotto San Giacomo - Villavalle


Il 25 giugno scorso sono stati avviati, con un ultimo sopralluogo congiunto tra tecnici del Servizio Tecnico dell'Ente Parco, della Terna Spa e dell'impresa appaltatrice, i lavori per lo smantellamento delle infrastrutture dell'elettrodotto ad Alta tensione (220.000 volts) denominato San Giacomo – Villavalle 1, che dalla stazione elettrica di San Giacomo, presso Pietracamela (TE), raggiunge la località umbra, per una lunghezza di ben 32 km solo nel territorio del Parco. Si tratta dell'ultima fase di un complesso progetto denominato "Decreto MSE n.239/EL-112/108/2010 – Nuovo assetto delle linee elettriche del Vomano" il cui iter è stato avviato nel 2008.
Nell'ambito del progetto sono già stati realizzati la ricostruzione ed il prolungamento dell'elettrodotto di allaccio della Centrale elettrica di Provvidenza con l'elettrodotto Popoli – San Giacomo, l'ampliamento della Stazione Elettrica di San Giacomo e lo smantellamento di quella situata sulla sommità di Collepiano, nei pressi di Pietracamela, con il collegamento interrato tra il sito di San Giacomo e i terminali delle 2 linee AT rimanenti a Collepiano.

Non appena sarà redatto ed approvato il relativo progetto, verrà avviato l'intervento di recupero ambientale del sito della Stazione Elettrica smantellata, che ha l'obiettivo di recuperare alla fruizione turistica l'area posta sulla sommità di Collepiano, caratterizzata da splendide viste panoramiche a 360 gradi, con un percorso di visita accessibile mediante un breve itinerario escursionistico direttamente dal centro di Pietracamela.
Tutte la fasi del complesso intervento sono state seguite attentamente dall'Ente Parco e concordate fin nei dettagli esecutivi con un proficuo scambio di idee con i tecnici di Terna.
I lavori di smantellamento avviati in questa fase porteranno ad una sostanziale mitigazione dell'impatto ambientale causato dagli elettrodotti nell'alta valle del Vomano, con l'eliminazione di una delle quattro linee ad alta tensione che le percorrono e di una delle due che interessano la Valle delle Cafasse, tra il Passo delle Capannelle e la conca di Capitignano.
Elemento innovativo dell'intervento è rappresentato dalla scelta di lasciare sul posto, tra il Passo delle Capannelle e Capitignano, 20 sostegni in cemento armato realizzati negli anni '40 del secolo scorso e perfettamente conservatisi fino ad oggi, sia per il valore di testimonianza storica che rivestono tali opere, sia per evitare il danneggiamento dei suoli torbiferi dell'area di Capo Faschiano, inevitabilmente causati dallo spargimento di detriti, dalla circolazione fuoristrada di veicoli pesanti e dalle procedure necessarie alla rimozione dei sostegni in aree boschive.

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