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venerdì 22 marzo 2013

Sant’Egidio: artigiano vessato da un usuraio, scatta la denuncia


Sant’Egidio alla Vibrata. Triste storia, venuta alla luce, grazie al resoconto dei Carabinieri.
“Aveva chiesto un prestito di € 20.000, un artigiano 62enne del posto, per fronteggiare le quotidiane esigenze familiari, e garantire una quotidianità dignitosa al limite del normale, come acquistare prodotti alimentari per il proprio nucleo familiare e mandare i figli a scuola senza far loro pesare il momento di crisi in cui versava la propria attività, che da tempo, complice la crisi, attanaglia le piccole imprese artigiane come la sua ed aveva pensato di rivolgersi ad un conoscente, confidando nella sua sensibilità, ma quello che doveva sembrare agli occhi dell’uomo un “angelo custode” ben presto si è rivelato essere un vero proprio aguzzino. Infatti lo strozzino, a fronte dei 20.000 € aveva preteso con continue ed incessanti richieste la somma totale, in quattro anni, di € 32.000 complessivi mandandolo sul lastrico. Dopo aver preso coraggio si era confidato col M.A.s.UPS DE NICOLA Mario, Comandante della Stazione CC di Sant’Egidio alla Vibrata, e aveva deciso di presentare la denuncia. Le indagini del caso lunghe e laboriose si sono però concluse con la denuncia a p.l. per usura del pensionato 70enne, incensurato, che aveva approfittato senza scrupoli dello stato di necessità dell’artigiano che opera nel mondo dell’autotrasporto facendolo oggetto di pressanti richieste, mai per la verità sfociate in vere e proprie minacce ma che lasciano certamente quel retrogusto amaro oltre agli inevitabili strascichi finanziari poiché non era riuscito, come prevedibile, a sostenere il peso gravoso degli interessi. L’usurato aveva lasciato anche un assegno di € 4.000,00 che successivamente era stato protestato e per il quale la controparte aveva chiesto il pignoramento dell’abitazione che l’Ufficiale Giudiziario avrebbe dovuto eseguire nel prossimo mese di giugno, per cui, con non pochi sacrifici, visto il particolare momento di ristrettezze economiche, aveva dovuto pagare l’assegno per evitare il pignoramento vedendosi così svanire tutti i sacrifici di una vita, ancor più perché avrebbe messo per strada la famiglia. I certosini e minuziosi accertamenti bancari culminati con il sequestro di alcuni assegni hanno consentito di stabilire il giro di affari del pensionato che aveva applicato un tasso d’interesse usurario del 59,328 % a fronte del tasso di riferimento del 18,5 %”.

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