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sabato 8 settembre 2012

Rifondazione: sul CIRSU il consiglio comunale di Roseto ha scelto di non prendere posizione


“E' vergognosa l'ignavia con cui il consiglio comunale di Roseto ha liquidato la vicenda CIRSU spa. Lasciando libero mandato al sindaco di valutare a sua discrezione in sede di assemblea dei soci, la maggioranza ha scelto di lavarsene le mani e di non pronunciarsi su nessuna delle tre opzioni possibili: il fallimento della società, la sua liquidazione o un concordato preventivo con i creditori che ne consenta la continuità aziendale”. Esordisce così Giacomo Collevecchio, Segretario PRC/FDS di Roseto degli Abruzzi.
“Dopo un assordante silenzio durato mesi- continua Collevecchio- e dopo aver dimostrato una totale mancanza di rispetto istituzionale nei confronti dei rispettivi Consigli Comunali, esautorati da ogni scelta e privati di ogni informazione in merito ai passaggi cruciali della telenovela CIRSU, ora i sindaci del consorzio chiedono addirittura di avere mani libere, forse per votare in base alla convenienza del momento e "vendere" al meglio la propria posizione determinante.
La mancata trasparenza è forse una delle chiavi di lettura che meglio descrive il carattere fallimentare della gestione di questa società pubblica (e forse di molte altre), ma risulta quasi incredibile che si sia potuti giungere ad un tale disastro (operai senza lavoro, debiti enormi, rischi ambientali, rinvii a giudizio, rischio fallimento...) senza che i cittadini potessero effettuare alcun tipo di controllo. Ci chiediamo come mai nessuna delibera del cda o dell’Assemblea dei Soci sia mai stata pubblicata né sul sito istituzionale della società né su quello dei sei Comuni soci e perchè sia così difficile ogni volta ottenere la documentazione in merito”.
Prima si è liquidata SOGESA Spa (dopo averla resa pubblica con una spesa di 2,5 mln di euro) senza una espressa deliberazione Consiliare dei sei Comuni, ed ora si decide il destino di CIRSU senza che i rappresentanti politici eletti dai cittadini (compresi quelli di minoranza) abbiano espresso una qualsiasi posizione in merito e, sopratutto, senza considerare affatto la grave questione occupazionale dei dipendenti SOGESA”.
Il segretario conclude :”In attesa di osservare nei prossimi giorni le deliberazioni degli altri consigli comunali, chiederemo tutti gli accertamenti giudiziari in merito alle operazioni dei precedenti cda e collegi sindacali di CIRSU, a partire dalla modifica della compagine sociale di AIA spa, con l'uscita del socio Conscoop e l'entrata di DECO spa nell'anno 2008 e in riferimento all'autorizzazione rilasciata nel 2010 a SOGESA spa per la realizzazione della discarica di Grasciano 2.
In questa vicenda si intersecano questioni drammatiche legate al lavoro, all'ambiente, alla salute dei cittadini e al rispetto della legalità e non è accettabile che i cittadini siano tenuti all'oscuro ed in attesa di decisioni a sorpresa".

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