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venerdì 3 agosto 2012

Intervento del circolo SEL di Roseto sul divieto di balneazione


Divieto di balneazione a Roseto. Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento di Dalia Collevecchio, coordinatrice del circolo SEL di Roseto.
“Non è possibile che sia stato emanato l'ennesimo divieto di balneazione. Da quasi un mese le acque del nostro litorale sono putride e torbide. I danni all'immagine della città, agli esercizi commerciali, agli stabilimenti, alla pesca e soprattutto alla nostra salute iniziano ad essere incalcolabili. Chi può escludere che, facendo un normalissimo bagno, in cerca di refrigerio, non possiamo essere contagiati da salmonellosi o epatiti di qualsiasi tipo? Tutto questo è causato dall'insufficienza della rete fognaria rosetana. Il punto critico sono le due piccole pompe della fognatura in via Bologna, che non sono sufficienti per il drenaggio e il movimento delle acque nere. Infatti, nel momento in cui i livelli delle acque nere sono troppo alte, vengono sversate in quelle bianche tramite dei by-pass. Questo per evitare che le pompe si brucino. Ma questo meccanismo è nocivo per la nostra salute e per l'immagine turistica della città. Il Comune di Roseto, che gestisce lo sversamento in mare delle acque bianche, deve chiedere immediatamente alla ruzzo reti, che gestisce lo smaltimento delle acque nere, una riunione tecnica per realizzare almeno una terza pompa in via Bologna, e soprattutto studiare soluzioni alternative affinché le acque nere non entrino in contatto con quelle bianche. Il comune può farlo perché ha addirittura due quote della ruzzo reti, e ha un peso molto forte nelle decisioni dell'azienda. un'azienda comunque che è collassata, che ha fatto scelte nient'affatto lungimiranti, come l'investimento milionario per la rete fognaria a Crognaleto (quanto abbiano influito in queste decisione i meccanismi malati dei politicanti del Pd e del Pdl è facile da immaginare) a discapito della nostra cittadina, lasciata all'abbandono, con pochi tecnici sul territorio e una volontà cinica di farci fare il bagno in un mare di merda!”.

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