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sabato 21 luglio 2012

Rifondazione: “non partecipiamo all’incontro sulla spending review. Sui temi economici nazionali l'alleanza con il PD non c'è più


Marco Palermo, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, in una nota, afferma :” Questa mattina il Partito Democratico ha organizzato un incontro per parlare della spending review. All'incontro, come di consueto, sono state invitate a partecipare le altre forze politiche ma questa volta il Partito della Rifondazione Comunista non parteciperà. Non abbiamo nulla da dire a coloro che a livello nazionale sostengono delle posizioni diametralmente opposte alle nostre, per quanto ci riguarda su questi argomenti la coalizione di centro-sinistra e non ha più ragione di esistere.
È di ieri la notizia che il parlamento, con pochissima discussione, ai limiti della decenza istituzionale e democratica, ha approvato il fiscal compact che spiana la strada a un ventennio di macelleria sociale”.
“Con la solita ed assurda alleanza PD-PDL-UDC-continua il segretario- i partiti della maggioranza tramite i loro parlamentari, hanno concluso un percorso che cede la sovranità politica ed economica del nostro paese alla finanza, costringendoci così a pagare per i prossimi venti anni 45-50 miliardi di euro l'anno per far scendere la soglia del debito sotto il 60%. Hanno avviato quindi un percorso che aggrava la crisi economica continuando ad accentrare le ricchezze nelle mani di pochi, togliendo ai poveri e dando ai ricchi speculatori finanziari, gli stessi che questa crisi l'hanno creata.
È quindi evidente che l'Italia nei prossimi anni sarà costretta a fare manovre, come la spending review, che distruggeranno lo stato sociale: la sanità, la scuola, i trasporti, ecc... noi dinnanzi a tutto ciò non solo non vogliamo essere complici, ma auspichiamo un forte ed unitario fronte di tutte le forze politiche di opposizione al governo Monti-Merkel e alle politiche di PD-PDL-UDC. I dibattiti di coloro che oggi cercano di rifarsi un'immagine con lacrime di coccodrillo, dopo aver avallato le politiche della finanza europea non ci interessano. Noi stiamo da un'altra parte, con quelle classi sociali che questa crisi non l'anno causata e la stanno soltanto subendo. La crisi la paghi chi l'ha causata!”

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