Un gruppo di persone decide di inventarsi uno Stato indipendente su una piattaforma nel mezzo dell'oceano. Per anni restano in questa dimensione sospesa tra realtà e sogno e se in un primo momento erano oggetto di attenzione da parte delle autorità e curiosità della gente comune, dopo anni si ritrovano ad essere dimenticati e lasciati “alla deriva” su questa sorta di continente artificiale. Poco alla volta i cittadini del Libero Stato abbandonano la piattaforma; restano due uomini e una donna: Melville, Poe e Bronte. Le nevrosi, l'assuefazione alla solitudine e la follia immaginifica li conducono a sentire e vedere la Balena Bianca, Moby Dick, simbolo dell'inconoscibile, delle paure ancestrali e degli aspetti oscuri dell'uomo.
La scelta registica di Massimiliano D’Aloiso, con una messa in scena ironica, a tratti divertente, con risvolti comunque profondi e toccanti, mantiene il respiro e l’eredità del testo melvilliano; le vicende dei tre personaggi sono in qualche modo connesse all'intreccio del romanzo e ne lasciano intravedere una delle molteplici chiavi di lettura. Ogni spettatore troverà il suo "Moby Dick", la balena bianca che tutti porta a spasso sul dorso.
Interpreti:
Massimiliano D'Aloiso, Guglielmo Paradisi, Giulia Cimini
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