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lunedì 23 luglio 2012

La Destra e i “mercatini della discordia” a Silvi


Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa de La Destra di Silvi:
“Riguardo alla questione dei “mercatini della discordia”, iniziata con la polemica innestata dal Parroco della chiesa Sacro Cuore Immacolato di Maria, Don Vinicio Di Donato, per la chiusura al traffico di Via D’Annunzio onde permettere lo svolgimento di fiere e mercatini e la successiva stizzita replica del Sindaco Gaetano Vallescura con relativo dietrofront rispetto ai luoghi di svolgimento dei mercatini stessi, la nostra posizione è chiara e decisa, stiamo dalla parte dei lavoratori.
In questo periodo di crisi che pervade gli stati d’animo di molte famiglie silvarole, riteniamo inopportune le esternazioni sarcastiche e le strumentalizzazioni di Mons. Vinicio Di Donato, che attacca l’amministrazione accusandola di difendere solo alcune categorie mentre appare evidente nel volantino diffuso che Egli stesso sta facendo la medesima cosa; ma siamo altrettanto indignati dalla sfacciataggine con cui, ancora una volta, il nostro Sindaco ammette pubblicamente la sua latitanza e l’estraneità alle decisioni della sua giunta, ricordiamo ancora quando ammise in un’intervista televisiva di aver firmato una delibera senza sapere cosa ci fosse scritto. Ormai i silvaroli sono coscienti del danno che la stragrande maggioranza si è auto inflitta eleggendolo, è superfluo ricordarvi che comunque tre anni fa vi avevamo avvertito.
La vicenda è pressoché grottesca, visto che i mercatini sono un evento serale e non un evento giornaliero, siamo altresì convinti che esistono due tipi di religione e due tipi di politica, ossia quella di testa e quella di cuore, se si sbaglia di cuore si sbaglia un po’ di meno. Nostro Signore Gesù insegna, via i mercanti dal Tempio, ma diceva anche non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te. Per noi, il giusto sta nel mezzo, supponiamo quindi che chi ne pagherà le conseguenze saranno gli ambulanti che verranno sballottati da una via all’altra o su e giù per la stessa come un gregge di pecorelle smarrite. Ci auspichiamo che in fondo a questa vicenda non siano strumentalizzati gli anziani o i diversamente abili e che almeno si capisca chi è Peppone e chi è Don Camillo”.

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