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venerdì 29 giugno 2012

Prati di Tivo: presentazione del libro di Roberto Iannilli


Sabato 30 giugno, presso il Rifugio delle guide a Prati di Tivo, presentazione del libro di Roberto Iannilli “Forse accade così, l’alpinismo è un gioco, ma non uno scherzo” .“...Ho cercato di raccontare tutto, senza prendermi troppo sul serio, consapevole che l’alpinismo resta un gioco, anche se non uno scherzo.”
".... Sin dagli inizi ho avuto l’ abitudine di tenere un diario delle mie arrampicate, dalle più banali alle più appaganti e con il tempo ho collezionato cinque agende piene di una fitta scrittura poco leggibile. Una piccola enciclopedia di avventure, redatta in modo telegrafico ed essenziale, piena di date, fatti, persone ed errori di ortografia. Il tempo annebbia e dimentica e per non rischiare di perdere qualcosa ho sempre fermato su carta le coordinate del mio passato. Tanti anni di alpinismo mi hanno insegnato che uno dei più grandi piaceri che se ne ricavano è appunto nel ricordo, un bene prezioso che va coltivato e curato come fosse una pianta delicata."
"... Qui di seguito vi propongo un po di queste vicende, seguono un filo temporale e rappresentano la mia storia alpinistica, fatta di scalate, di soddisfazioni e di delusioni. Sono episodi di alpinismo sincero, dove non nascondo le paura, le incertezze, le rinunce, e dove racconto anche le cose buffe e le figuracce. Ho cercato di non fare la solita autobiografia dell’ alpinista indomito che tra ghiacci eterni o rocce pericolanti mette a repentaglio la propria vita per la vetta. No, questo che vi narro è un Roberto come tanti, forse solo un poco più testa dura della media, con il suo bagaglio di debolezze e di paure. Non mi sento migliore o peggiore di altri, quelle che descrivo sono sensazioni comuni a tutti gli alpinisti, bravi e meno bravi. Sensazioni spesso trascurate, considerate meno interessanti o addirittura sconvenienti. Ho cercato di raccontare tutto, senza prendermi troppo sul serio, consapevole che l’ alpinismo resta un gioco, anche se non uno scherzo.
Oltre alle fife, le ritirate e le batoste, nei miei raccontini non mancano i sentimenti, i sensi di colpa, le ipocrisie e, più di tutto, l’ egoismo. Questa ultima è la caratteristica principale che accomuna tutti gli scalatori compulsivi come me."
Sono uno scalatore che ha fatto qualche cosa in montagna, al Gran Sasso e fuori Europa, non sono un precursore di nulla, ho solo avuto tanta voglia di arrampicare e non me la sono tenuta dentro.

(Roberto Iannilli)

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