Partner essenziale per la realizzazione della mostra è stata anche la Chaîne des Rôtisseurs, associazione enogastronomica d’origine francese, presente in quasi tutti i paesi del mondo, attiva nel promuovere eventi culturali oltre a quelli legati alla buona tavola. Da poco è sorta anche una sezione della Chaîne nella provincia di Teramo (Bailliage Abruzzo Nord), subito attiva.
Le 38 opere esposte costituiscono una sorta di percorso attraverso tutta l’esperienza pittorica di Levi, rappresentata fin dai primi momenti nei quali si evince ancora l’influenza di Casorati, passando per le opere della maturità in cui le esperienze e i contatti con il mondo artistico francese orientano i suoi lavori verso i modi di un originale e personalissimo espressionismo fino alle pitture dell’ultimo periodo, dedicate agli alberi e dominate dal colore.
Tra le opere esposte anche molti ritratti di amici con i quali condivise l’impegno antifascista che gli causò il confino ad Aliano poi raccontato nel famosissimo Cristo si è fermato ad Eboli. Assieme ai ritratti di Rosselli, De Pisis, Ginsburg, Pavese, Gadda saranno esposti quelli più tardi di Eremburg, Pablo Neruda, Anna Magnani e Italo Calvino.
Levi fu intellettuale a tutto tondo: l’anno prima di laurearsi a pieni voti in medicina, venne invitato ad esporre un ritratto del padre alla Quadriennale di Torino e nell’anno della laurea, a soli 22 anni espose alla Biennale di Venezia.
Da qui ebbe inizio la sua carriera artistica ricca di premi e riconoscimenti. Impegnato in politica fu sempre coerente fino a pagare con le persecuzioni e il confino il suo antifascismo. Suona come un monito sempre attuale ciò che ebbe a scrivere negli anni del fascismo “Per chi ha l’animo di un servo, la sola pace, la sola felicità è nell’avere un padrone e nulla è più faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio della libertà.”
Dopo la pubblicazione di Cristo si è fermato ad Eboli che lo consacrò scrittore a livello internazionale, continuò a pubblicare libri, a dipingere, ad occuparsi di giornalismo e di politica (venne eletto due volte senatore della repubblica come indipendente nelle liste del partito comunista italiano).
Carlo Levi è morto nel 1975 e dal 1976 la Fondazione a lui intitolata si occupa della conservazione e della valorizzazione di 800 suoi dipinti e di un archivio di manoscritti e di materiale documentario, dichiarato di interesse nazionale con decreto ministeriale. La Fondazione opera inoltre per promuovere la conoscenza della attività di Levi pittore, scrittore e personaggio politico.
Alla inaugurazione della mostra Carlo Levi. Dipinti dal 1926 al 1973 interverrà il dott. Guido Sacerdoti, Presidente della Fondazione Carlo Levi e curatore della mostra assieme a Marialuisa De Santis, direttrice del Museo d’Arte dello Splendore.
Orari della mostra: tutti i giorni, dal martedì alla domenica fino al 19 agosto con i seguenti orari: 11.00-13.00/ 17.00-20.00 , ingresso libero.
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