mercoledì 5 marzo 2014

Atri: miseria e nobiltà

Pubblichiamo in maniera integrale un lungo comunicato del Circolo di Atri "L. Trotsky" del Partito Comunista dei Lavoratori.
“Dopo sei anni di disastrosa amministrazione, il sindaco Astolfi si è finalmente accorto che ad Atri aumentano in modo eclatante le famiglie che vivono sotto la soglia della povertà. Una situazione in parte legata alla crisi economica nazionale, causata dal fallimento del capitalismo oramai decrepito e ad un susseguirsi di governi manovrati da banche e Confindustria. Dalla stessa politica che il sindaco Astolfi e la sua coalizione sostengono alla grande riproponendo gli stessi sistemi a livello locale. Che le varie amministrazioni comunali facciano fatica a gestire la cosa pubblica per scarse risorse economiche è sotto gli occhi di tutti, ma è anche vero che chi governa ad Atri non fa nulla per salvaguardare quelle famiglie che non hanno un reddito, se non pagando loro qualche bolletta. Noi del PCL abbiamo sempre sostenuto che in un paese piccolo come il nostro si può fare molto per limitare una situazione a dir poco sconcertante: dare un contentino pagando una bolletta non è altro che un’umiliazione nei confronti di un cittadino che merita rispetto, cosa che il sig. Astolfi e i suoi adepti non sanno cosa vuol dire. Nell’esprimere tanta solidarietà, chiediamo a quei cittadini che vivono in seria difficoltà economica di non piegarsi davanti a certi sedicenti politici, ricordando loro che anche chi ha votato diversamente ha diritto ad un lavoro. E’ inutile che il sindaco continui a protestare per i tagli effettuati dal governo centrale verso i comuni, anche perché in campagna elettorale ha promesso impegno nei confronti dei disoccupati. Non parliamo poi del programma presentato, nel quale annunciava una nuova sfida con tante promesse, proprio come un libro dei sogni. Oggi, a distanza di dieci mesi circa, di quel programma non v’è traccia, come se chi governa ad Atri si sia risvegliato improvvisamente da un lungo sonno. Pur sapendo di non ottenere una risposta concreta, noi del PCL vogliamo chiedere: se un comune versa in gravi difficoltà economiche, come mai per altri tornaconti i soldi ci sono? E perché negli edifici scolastici di Via Finocchi le luci restano accese fino a notte fonda, forse è il comune a pagare la corrente? Inoltre ricordiamo ai cittadini che il sig. Astolfi e la coalizione che lo sostiene hanno avuto il buon gusto di accomodarsi i compensi, che erano stati astutamente decurtati durante la campagna elettorale: non sarebbe il caso, almeno per gli assessori, di trattenere solo rimborsi simbolici per i consigli comunali e togliere le mensilità? O chi si è candidato cercava una prima occupazione? Che dire poi del centrosinistra, che tramite l’assessore Barbara Ferretti ha avuto la brillante idea di lanciare un suggerimento alla maggioranza, su come risolvere i problemi legati all’incremento della povertà, ovvero mettere in piedi una mensa per la distribuzione dei pasti. Una trovata geniale, ma solo se ad Atri si fossero accampati un centinaio di barboni che dormono all’addiaccio, cosa che non è assolutamente accaduto. L’unico argomento che va affrontato seriamente è quello dell’occupazione, in modo da dare un reddito anche minimo a chi non riesce a sopravvivere. Purtroppo nè la maggioranza nè l’opposizione hanno avuto il coraggio o non hanno voluto affrontare il problema. La soluzione non è tanto complicata, basterebbe dare meno lavori ad aziende esterne e assumere a tempo determinato: si tratterebbe naturalmente di assunzioni a rotazione, ma che permettano a chi resta a casa di maturare la disoccupazione e, quindi, continuare a percepire una mensilità, anche se minima, ma comunque una temporanea ma sicura entrata per le famiglie meno abbienti. Soluzione che risolve solo in parte il problema, ma è sempre meglio dell’elemosina offerta da l sindaco e dall’opposizione, con la speranza che qualcosa a livello nazionale cambi seriamente. Oggi i cittadini che non hanno un reddito non cercano un pasto o una bolletta pagata, ma il sacrosanto diritto della Costituzione : “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…” Chi non ha un reddito ha bisogno di riacquistare fiducia in se stesso e quindi rivendicare e ottenere il riconoscimento di un suo diritto, il lavoro. Del resto cosa ci si poteva aspettare da questa amministrazione, specchio riflesso degli amici che in campagna elettorale sfilavano come soubrette nelle cene offerte dal candidato sindaco. Testimonials di spicco come Gianni Chiodi, Nazario Pagano, Paolo Gatti e compagnia cantante, che in questi giorni stanno sfilando davanti ai giudici per rispondere di peculato, truffa e falso ideologico. Una grave accusa che se venisse comprovata dai magistrati confermerebbe la bassezza della classe politica che ci rappresenta, attenta ai bilanci quando si tratta di sostenere la sanità o l’istruzione, ma di manica larga per viaggi oltreoceano, hotel di lusso, cene con caviale e champagne. La cosa più grave è che non si trattava di semplici e doverose trasferte istituzionali, come avrebbero dovuto essere, ma di viaggi di piacere con i famigliari, o, per il Presidente, con la dama di compagnia. Tutti soldi prelevati dalle casse regionali a discapito del cittadino, che per far quadrare i conti non può permettersi nemmeno lo sfizio di una pizza margherita in trattoria. A rincarare la dose, le dichiarazioni del presidente Chiodi, che oltre a non accennare ad un’ipotetica dimissione, dichiara all’uscita dall’interrogatorio di aver chiarito tutto davanti al giudice. Il PCL di Atri chiede al presidente Chiodi di lasciare la carica istituzionale, in quanto indagato. Ma soprattutto vogliamo ricordare che chi non ha badato a spese per viaggi e cene con amiche e amici usando danaro pubblico, non molto tempo fa è stato l’artefice del ridimensionamento drastico del nostro Ospedale, oggi ridotto ai minimi termini, con il beneplacito del nostro sindaco”.

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